TRINO – Il Comune di Trino, con l’ordinanza del Giudice dell’esecuzione del Tribunale di Roma comunicata il 4 maggio, può finalmente incassare i 17 milioni di euro di compensazioni nucleari arretrate e mai erogate dallo Stato, comprensive di interessi e spese legali, assegnate con i fondi Scanzano ai Comuni e alle Province sedi di servitù nucleare. Per ottenere questa somma, che era dovuta non solo in base a una legge dello Stato, ma anche in esecuzione di una sentenza resa dal Tribunale di Roma e confermata in secondo grado dalla Corte di Appello a giugno 2020, il Comune di Trino era stato costretto a pignorare i conti correnti dello Stato presso la Banca d’Italia, così come gli altri Comuni che a suo tempo hanno dato il via al contenzioso giudiziario. Un atto dovuto in quanto lo Stato non ha ottemperato a una sentenza, provvisoriamente esecutiva ex lege, resa da un suo stesso organo, la Magistratura.
“Un evento, ci auguriamo, più unico che raro – commenta il Sindaco di Trino Daniele Pane – ma non possiamo tacere la vergogna e l’imbarazzo di questa situazione. Innanzitutto per il comportamento di chi, in rappresentanza dello Stato, ha deciso di non pagare ciò che a oggi è pacificamente dovuto. Non è né morale né etico, anche perché le somme dovute sono state a suo tempo prelevate dalle tasche dei cittadini, sotto forma di oneri di sistema nelle bollette dell’energia elettrica, con una motivazione e destinazione specifica, compensare i territori sede di servitù nucleare. Tali somme, anziché essere utilizzate nei territori beneficiari sono state trattenute dallo Stato e distratte dalla loro legittima destinazione per finalità che non ci è dato conoscere, ma certamente non per le compensazioni cui erano per legge destinate”.
Di fatto, dal 2005 a oggi, il Comune di Trino percepisce il 70% in meno di quello che, in base alla legge, gli spetta. Risorse che, se corrisposte, verrebbero indirizzate e spese a favore della cittadinanza per tagli delle tasse, miglioramento dei servizi, lavori pubblici e altro ancora. “Ora Trino ha ottenuto il dovuto per le annualità 2005-2011, ma restano ancora da incassare quelle successive, per le quali ci siamo già attivati con un nuovo contenzioso – sottolinea Elisabetta Borgia, Vicesindaco con delega al contenzioso legale – L’inadempienza dello Stato per il contenzioso del 2011 è costata, per le sole somme dovute al Comune di Trino, ben 1,5 milioni in più”. L’Amministrazione trinese ritiene doveroso recuperare le somme mancanti, e non esporre i cittadini al rischio di dover farsi carico di ulteriori interessi e spese legali. “Per questo abbiamo deciso di fare un ultimo tentativo – conclude il Sindaco Pane – chiedendo nuovamente audizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri della Transizione Ecologica, dello Sviluppo Economico e delle Finanze. Auspichiamo che i Ministri interessati trovino il tempo e la volontà per corrispondere, senza necessità di altre vertenze, quanto dovuto e spettante ai nostri territori ormai da quasi 20 anni”.