CASALE – E’ stata una serata ricca di spunti riflessione ed analisi quella vissuta dai soci del Lions Club Casale Monferrato Host grazie alla relazione tenuta dall’avv. Giulia Boccassi, Presidente Emerito della Camera Penale di Alessandria ed ora consigliere del medesimo organismo, docente di diritto penale presso la Scuola di Polizia di Alessandria e presso l’Università del Piemonte Orientale. Dopo la presentazione di rito da parte del Presidente del Lions, dott. Giuseppe Aceto e la prolusione da parte della Presidente del Circolo Marchesi di Monferrato, Emiliana Conti, ha preso la parola la relatrice. Punto di partenza della riflessione è stato il Codice Rosso, terminologia con la quale è comunemente conosciuta la Legge 19 luglio 2019 n. 69, a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti. Grazie a questa normativa, la polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, deve informare immediatamente il Pubblico Ministero. Quest’ultimo, nei casi in cui si verifichino reati previsti dalla Legge sopra evidenziata, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato. La Legge è in linea con quanto previsto dalla Convenzione di Istanbul, un trattato internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l’11 maggio 2011 a Istanbul. Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l’impunità dei colpevoli. È stato firmato da 45 paesi e il 12 marzo 2012 la Turchia è diventata il primo paese a ratificare la Convenzione (dalla quale, nove anni dopo la ratifica, ha revocato la propria partecipazione alla convenzione). Tema principale della Convenzione era il principio delle 4P: Prevenzione, protezione, punizione e politiche integrate. Il trattato attraverso la struttura delle quattro “P” si propone di prevenire le diverse forme di violenza (con particolare attenzione a quella domestica), di proteggere le donne che ne sono vittime, di assicurare la punibilità dei colpevoli e di favorire politiche integrate. Purtroppo, nel momento in cui una donna subisce violenza, l’uomo non ha il controllo attivo delle proprie pulsioni pertanto considera la donna come uno “strumento” sul quale scaricare la propria tensione utilizzando metodi primitivi per la risoluzione dei problemi. Le cause di questa violenza nei confronti della donna sono sicuramente da ricercarsi nella società e nella cultura ma soprattutto nei rapporti di potere derivanti dal sistema patriarcale. Per chiudere la riflessione si può affermare che, delle 4 opzioni fornite dal Trattato di Istambul, sicuramente la fondamentale risulta essere la prevenzione. Infatti, la Prevenzione intesa come possibilità di installare soprattutto nelle giovani generazioni la cultura di una parità di genere fra uomo e donna è l’unica soluzione al fine di conseguire la Protezione, evitare la Punizione ed attuare un’integrazione reale. L’organizzazione delle Nazioni Unite ha istituto il 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne invitando gli Stati membri del Trattato a promuovere iniziative volte all’eliminazione di questo fenomeno che persiste ancora oggi. Sta ad ognuno di noi promuovere tutte le iniziative più idonee affinché il Codice Rosso possa tornare ad essere solo la battuta di un film d’azione.
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