OCCIMIANO – Il progetto della classe V della primaria di Occimiano “Il Bivio. Giochiamo per ricordare” ha vinto il Concorso Nazionale “I Giovani ricordano la Shoah”, in cui viene premiata una scuola per ogni ordine, dopo una prima selezione regionale. La motivazione del premio, comunicata tramite una lettera del Miur, evidenzia “l’accuratezza e il valore didattico innovativo ed espressivo del prodotto realizzato”. Le docenti coordinatrici del progetto Valeria Turino e Sara Faroni, con un gruppo di dieci studenti della classe V, si recheranno a Roma, dove verranno premiati al Quirinale alla presenza del presidente Sergio Mattarella.
Il lavoro realizzato è un gioco da tavolo didattico, che consiste in due tabelloni, “Perché?” e “La scelta”, accomunati dal concetto del “Bivio”. L’idea del gioco nasce dall’ascolto della lettura dell’autobiografia di Liliana Segre in cui racconta lo stupore che ha provato quando è stata espulsa dalla scuola: “per la sola colpa di essere nata”, la sua vita cambia da un giorno all’altro. Il gioco comincia simbolicamente con il lancio di un dado (Il dado “Nascita”) che decide se si è ebrei o no, rappresentando l’assurdità di ciò che hanno dovuto sopportare gli ebrei solo per il fatto di essere nati. A questo punto, se si è ebrei, si gioca a “Perché”, altrimenti si prende il tabellone “La scelta”.
“Perché?” è un gioco ispirato a chi ha vissuto la discriminazione, cioè gli ebrei. Il titolo è ispirato all’ossessivo “perché” ripetuto da Liliana, simbolo dell’assurdità della discriminazione agli occhi di lei bambina.
“La scelta” è un gioco ispirato a chi, non essendo ebreo, ha guardato, con “occhi aperti” o “chiusi” la vicenda della discriminazione. In entrambi i giochi vengono narrate due storie parallele che però possono intrecciarsi: nel caso di “Perché”, l’ebreo che finisce nel campo di concentramento e si salva e l’ebreo che viene nascosto e non conosce la tragedia del campo. Nel caso di “La scelta”, il doppio percorso è quello dell’osservatore “giusto”, che trova il coraggio di aiutare gli ebrei, e quello in cui prevale l’indifferenza. Chi gioca può passare da una storia all’altra, e percorre tutto ciò che poteva capitare a chi era vittima della persecuzione o a chi stava solamente a guardare da spettatore.
I bambini hanno realizzato tabelloni, dadi, pedine, illustrazioni dei libretti di istruzioni, ideando anche i loghi dei giochi e altri disegni per abbellire la valigetta, realizzata con materiale di riciclo.
Dentro la valigetta è stata inserita una frase della Segre ispirata alla speranza e rivolta ai giovani: “Siate sempre come la farfalla gialla che vola sopra i fili spinati”.