CASALE (m.f.) – E’ passato un secolo. Cento anni durante i quali La Vita Casalese è rimasta fedele al proponimento di essere “giornale cattolico”. Come era stato programmaticamente indicato ai lettori sul primo numero del settimanale uscito non più con La Voce dell’Operaio, ma in autonomia, con la nuova testata. Era il 1° gennaio 1922. Durante questi decenni, La Vita Casalese si è mantenuta “giornale cattolico”, riuscendo a cogliere tutta la ricchezza di contenuti del territorio di cui è voce: quello della Diocesi. Un’area che geograficamente comprende località di tre province: Alessandria, Asti e Torino. Il giornale ha saputo dare spazio alle notizie riguardanti la Chiesa locale e al tempo stesso a quelle più prettamente di cronaca. In questi anni ha dato conto sulle sue pagine di eventi, piccoli o eclatanti, dei tanti Comuni monferrini. Soprattutto, la Vita ha cercato di stare “dalla parte della gente”. Un compito certo non facile. E’ un impegno che prosegue. A maggior ragione oggi, con le imprese e le famiglie alle prese con la grave emergenza energetica.
Cento anni sono tanti e il traguardo merita di essere degnamente festeggiato. Come preannunciato, lo faremo venerdì pomeriggio, 21 ottobre, con un incontro che si terrà in Seminario, nell’aula sinodale. Tutti sono invitati. L’accoglienza degli ospiti sarà alle 16. L’inquadramento storico verrà proposto dall’avvocato Sergio Favretto, con un intervento su “100 anni di Vita Casalese tra valori e contemporaneità”. Poi ci sarà un dialogo con il dottor Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, sul ruolo della stampa cattolica oggi, in ambito nazionale e locale. Al termine, verso le 18,30, dopo l’intervento conclusivo del vescovo monsignor Gianni Sacchi, apericena nel vicino complesso alberghiero di via Candiani, sede dell’istituto Artusi e del ristorante Candiani.
Cento anni, dunque, durante i quali il giornale ha più volte cambiato volto e si è trasformato. Basta sfogliare la riproduzione in formato originale del primo numero de La Vita Casalese distribuito in dono questa settimana per rendersi visivamente conto della grande distanza, non solo nel tempo, fra le due copie del giornale. Per questo è un numero da collezione, da conservare come ricordo.
Dalle 4 pagine iniziali La Vita Casalese è passata all’attuale foliazione di 40 pagine. Al di là dell’evoluzione grafica e tecnologica del giornale, è cresciuto enormemente il numero delle notizie proposte. Ma è rimasta la stessa impronta di “giornale cattolico”. Inteso non come giornale chiesastico o clericale, ma come strumento che, come sottolinea il vescovo monsignor Gianni Sacchi, “ci aiuta a interpretare con i criteri della fede gli eventi che si svolgono sotto i nostri occhi, nella Chiesa e nel mondo e ci stimola a pensare e riflettere”.
Nel lungo cammino del giornale ha dato un contributo fondamentale don Paolo Busto, che ne è stato direttore negli ultimi 40 anni, dal 1982 fino a poche settimane prima della sua scomparsa. A lui va il nostro grazie. Era stato proprio don Paolo a volere che il compleanno centenario della Vita venisse celebrato con un evento. La scomparsa repentina gli ha impedito di occuparsene personalmente, come avrebbe voluto fare.
Aggiunge il Vescovo: “Il mio augurio è che questo significativo traguardo non si limiti ad un nostalgico ricordo del passato, ma valga a dare un ulteriore impulso per incrementare la diffusione del nostro giornale diocesano a cominciare dalle nostre parrocchie”. Ed è proprio su questa linea che vogliamo continuare.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.