LU – Domenica scorsa la comunità luese ha onorato il proprio patrono, San Valerio. La Festa è stata celebrata il sabato e la domenica più vicini al 22 gennaio, festa liturgica del Santo. La memoria della Festa di San Valerio si perde nella notte dei tempi. Vuole, infatti, la tradizione che nel rigore dell’inverno fosse cresciuto straordinariamente del grano in un campo poco lontano dal paese. Gli abitanti, accorsi sul posto, indagarono nel terreno per verificare la natura del prodigio e rinvennero i resti del santo che, pur senza alcuna base documentaria, fu ritenuto un vescovo martirizzato dagli ariani nel IV secolo. Si accese subito la disputa riguardo al luogo in cui deporre le recuperate reliquie e la questione fu risolta ponendole su di un carro trainato da delle giovenche: gli animali senza guida alcuna si diressero senza esitazione verso Lu. Nella sua ritualità la festa ricorda un magismo contadino, di cui proverbi, gesti e parole sono ancora tracce visibili, attraverso cui la comunità cercava di prevedere l’andamento dell’annata agraria e trovava sacrale rimedio all’incertezza del futuro nella benigna presenza del Santo.
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