- Mercoledì 20 (supplemento) – Il decreto di riforma della scuola è stato approvato nel pomeriggio alla Camera con 316 voti a favore, 137 contrari e un astenuto – tra cori di dissenso partiti dai banchi di Sel e al quale non ha partecipato la sinistra del Pd – va a Palazzo Madama. Dove il ministro Giannini ha escluso che verrà posta la fiducia: «I tempi che abbiamo immaginato, se rispettati, non richiedono questo strumento».
- Giovedì 21 – «Con qualche correzione ancora al Senato tutti saranno felicissimi di votare». Così Pier Luigi Bersani sul passaggio al Senato del ddl Scuola chiedendo di stare «al merito della questione, tutti vedono i problemi aperti: poteri del dirigente scolastico, discriminazioni tra precari». Renzi: avanti tutta.
– È partita la controffensiva di primavera dell’Isis, che si muove su due direttrici. In Siria ha ormai conquistato gran parte della città di Palmira, città posta tra Damasco e la regione dell’Eufrate, giudicata dall’Onu patrimonio dell’umanità per il valore dei suoi reperti archeologici; portate lontano centinaia di statue e molti reperti per evitarne la distruzione.
– Decapitati soldati siriani e centinaia di morti. In Iraq invece la conquista di Ramadi apre la strada verso Bagdad all’esercito islamico. Dopo la conquista di Palmira, l’Isis controlla più della metà del territorio siriano. Lo afferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sottolineando l’avanzata verso ovest condotta dagli jihadisti. I miliziani, che già controllavano larghe parti della Siria a nord ed est, per la prima volta hanno conquistato un’ importante città nel centro del Paese, sottraendola al controllo delle forze governative. In questo modo, l’Isis domina su 95mila chilometri quadrati ed è presente in 9 province. Le zone nelle mani degli jihadisti sono in larga parte disabitate, mentre le principali città del Paese, compresa la capitale Damasco, si trovano nella regione occidentale al confine con il Libano e sulla costa.
– Abdel Majid Touil, il 22enne marocchino arrestato mercoledì nell’hinterland milanese in esecuzione di un mandato di cattura internazionale della Tunisia per la strage al Bardo, era in Italia il 18 marzo (giorno dell’assalto). Era qui anche nei giorni precedenti e in quelli successivi all’attacco. Il dato sarebbe stato accertato dai pm di Milano. E aggiunge la madre: “Majig non crede nella jihad”. Opposta invece la tesi dei magistrati di Tunisi che hanno spiccato un mandato di cattura internazionale che elenca una serie infinita di reati. E sulla stessa lunghezza d’onda è anche la ricostruzione dei fatti data dai giornali tunisini. Vicenda oscura e complicata.
- Venerdì 22 – Angelo Pezzana del partito Radicale (quello dei diritti civili) gode il vitalizio da 2.163 euro per una sola settimana da deputato (per cui ha versato 60.000 euro): «Non mi vergogno: è una legge dello Stato». E noi siamo indignati. E con lui uno stuolo di beneficiari (e vedove) di privilegi assurdi e certamente incostituzionali.
- Sabato 23 – A San Salvador è dichiarato beato l’arcivescovo Mons. Oscar Romero, ucciso «in odium fidei» il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Messa. E’ il primo martire del Concilio. Parla il postulatore: è il compimento di una fede vissuta in pienezza.
- Domenica 24 – Il 24 maggio 1915 l’Italia entrava in guerra. Aveva rovesciato disinvoltamente le alleanze per entrare in un’avventura rovinosa che ci costò 600.000 soldati morti. Vinti e vincitori, le guerre si perdono sempre.
- Lunedì 25 – Alle elezioni amministrative in Spagna trionfa “Podemos” che cavalca la protesta iniziata dagli “Indignadoss” e arretrano i “Popolari”. Intanto in Polonia è eletto Presidente della Repubblica Duda, dell’ultradestra, che sconfigge il centrista presidente uscente Komorowski. Le spinte centrifughe dell’Europa manifestano il disagio della gente di fronte alla incapacità e miopia tecnocratica dell’Europa (sempre meno Comunità).
- Martedì 26 – La segretaria della C.G.I.L. è indignata con il Presidente del Consiglio Renzi che alla trasmissione “Bersaglio mobile” di Mentana ha affermato che preferirebbe avere come contropartita del Governo anziché una moltitudine di sigle un unico Sindacato. La Susanna ha detto che il Sindacato unico c’è solo nelle dittature. Ma dimentica che l’unità sindacale era la linea del suo predecessore Trentin.
• Mercoledì 27 – Si delinea la vergognosa retromarcia dell’Europa per l’accoglienza dei migranti. Sugli ideali di libertà e democrazia prevalgono gli interessi nazionalistici delle grandi Nazioni: Inghilterra, Francia, Germania e gli egoismi dei paesi nordici e della Polonia. L’Italia, la Spagna e la Grecia, sono lasciate sola a scegliere se stare con i “Grandi” o con i “Piccoli”; tutta roba con cui far fuoco per le prossime elezioni regionali.