Giovedì 23 – Una donna di Borgomanero di 60 anni è caduta in casa e non riuscendo a rialzarsi ha chiamato il 118. Sono subito intervenuti e hanno dovuto sfondare la porta, poi hanno portato la donna all’ospedale, dove dovrà restare per un po’, e diligentemente prima di uscire di casa hanno controllato e chiuso acqua, gas e luce, ispezionando gli elettrodomestici perché non ci fosse qualcosa che potesse andare a male. E qui la sorpresa. Nel congelatore, in un grande sacco della spazzatura c’era il cadavere congelato della madre, morta a Pasqua 2010 a 84 anni. In una lettera di quattro pagine la figlia scrive che la mamma è morta per cause naturali e l’ha messa in frigo per starle vicino. Ora gli inquirenti indagano per sapere se in questi quattro anni la donna abbia riscosso la pensione della defunta. E’ un penoso caso di solitudine e forse di povertà.
Venerdì 24 – Vincenzo De Luca del PD, sottosegretario alle infrastrutture e sindaco di Salerno è stato dichiarato decaduto dal secondo incarico dal TAR e non vuole lasciare. Contro di lui Scelta Civica: è difficile far capire che la politica deve essere servizio e non potere.
Sabato 25 – Nel piccolo santuario di San Pietro della Ienca, sul Gran Sasso sono state trovate le sbarre dalle finestre segate nella notte, qualche giorno fa. E’ stata rubata una preziosa reliquia, con una goccia di sangue di Papa Giovanni Paolo II caduto sulla stoffa dell’abito nell’attentato di Alì Agca del 13 maggio 1981. La chiesetta è conosciutissima, tanto da essere meta di pellegrinaggio quotidiano, non solo dall’Abruzzo. Papa Giovanni Paolo II da queste parti era passato più volte – oltre 100 – per cercare preghiera e raccoglimento. Per questo l’ex segretario di Wojtyla, card. Stanislaw Dziwisz, donò alla comunità aquilana la reliquia, una delle sole tre esistenti. Un furto su commissione, e forse la pista satanica, sostiene il comitato di volontariato Osservatorio Antiplagio. Il giorno del furto, infatti, coincide nel calendario satanico con l’inizio del dominio del demone Volac, evocato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell’olocausto nazista nella Giornata della Memoria, per preparare il capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio.
Domenica 26 – Dimissioni del ministro alle Politiche agricole Nunzia di Girolamo, gruppo Alfano, moglie del deputato Boccia del PD, per evitare il voto di sfiducia promosso del M5S. Letta assume l’interim; il Governo esce indebolito.
Lunedì 27 – Giornata della memoria per ricordare l’olocausto (Shoah). Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche entravano ad Auschwitz e svelavano la bestiale “soluzione finale” del nazismo in cui furono sterminati da sette a dieci milioni di persone: non meno di 6 milioni di ebrei e poi zingari, omosessuali, malati mentali, malati inguaribili e avversari politici.
Martedì 28 – Al processo per «Terre d’Acqua» che si svolge presso il Tribunale di Vercelli, stamattina il pm Pier Luigi Pianta al termine della requisitoria ha formulato al Collegio Giudicante una richiesta di condanna a 4 anni e 6 mesi per l’ex parlamentare Roberto Rosso; a 4 anni per Nicola Sirchia, assessore del Comune di Casale; a quattro anni per Alessandro Giolito, ex assessore di Trino; a 3 anni e 6 mesi per Roberto Saviolo, ex assessore provinciale di Vercelli; a 3 anni e 6 mesi per Gianfranco Chessa, ex direttore generale della Provincia di Vercelli; a 3 anni per Giovanni Ravasenga, ex sindaco di Trino; a 2 anni e 1 mese per Tino Candeli; a 2 anni per Cinzia Ioris. Le udienze proseguiranno nei prossimi giorni con gli interventi dei difensori degli imputati. Poi per venerdì è attesa la sentenza.
Mercoledì 29 – A sua insaputa. E’ andato a sentenza il processo nei confronti dell’ex ministro delle Infrastrutture Claudio Scajola (Governo Berlusconi). Accusato di avere avuto un regalo milionario dal faccendiere Anemone, che aveva pagato attraverso l’architetto Angelo Zampolini, 1.100.000 € per l’acquisto alla casa sul Colosseo e 100.000 € per la ristrutturazione, il Ministro aveva sempre sostenuto che il tutto fosse stato fatto a sua insaputa e lui aveva pagato 600.000 € che gli avevano detto fosse il prezzo come scritto nel rogito; poi per la gigantesca polemica giornalistica che ne era seguita, si era dimesso dal Governo e non era più stato presentato alle elezioni. Ora il Giudice monocratico Eleonora Santolini ha assolto Scajola perché «il fatto non costituisce reato» mentre per l’altro imputato, l’imprenditore Diego Anemone, figura chiave della così detta «cricca» degli appalti per G8 e Grandi eventi, ha deciso il proscioglimento per intervenuta prescrizione. Per i pm Ilaria Calò e Roberto Felici non è credibile che l’ex ministro non si «sia reso conto che qualcuno al suo posto versasse una somma così enorme (1 milione e 100 mila euro)» e avevano sollecitato una condanna a tre anni e una maximulta da due milioni di euro. Però non ha retto l’impianto accusatorio della Procura capitolina e Scajola è stato assolto ed ora è pronto a candidarsi alle elezioni europee. Con la sentenza assolutoria del giudice monocratico Eleonora Santolini è stato posto un precedente giuridico che farà scuola.