Giovedì 18 – Dalla pipa di Franco Marini, candidato Presidente della Repubblica proposto al primo scrutinio dal PD e accolto da PDL e Lista Civica, dopo che Renzi si è messo contro, si leva una preoccupante fumata nera. La bocciatura viene da metà del PD, che ha reso manifeste e ingigantite le divisioni del partito. Altro candidato, Rodotà del M5S. Ora si va a due votazioni con scheda bianca, poi si vedrà. Grillo esulta.
Venerdì 19 – Al mattino si chiede la maggioranza qualificata di 2/3 e c’è una pausa di riflessione mentre tutti votano scheda bianca, i grillini votano Rodotà e i Renziani Chiamparino; al pomeriggio basta la maggioranza. Al mattino il PD cerca di ricucire la frattura e propone Prodi. Apparentemente tutti d’accordo, ma al pomeriggio Prodi è assassinato da 101 congiurati del PD. I congiurati riversano 50 voti su Rodotà per far credere che siano stati quelli di Vendola, che invece erano stati ai patti e con furbizia avevano votato R. Prodi. Terremoto nel PD. Bersani, Rosy Bindi e tutta la segreteria dimissionari. Si cercano i nomi della carica dei 101.
Sabato 20 – Al mattino 5ª votazione. In attesa, valanga di schede bianche. La situazione è esplosiva. A mezzogiorno una delegazione va da Napolitano e supplica di accettare la rielezione, ed accetta. Al pomeriggio Napolitano è rieletto con un plebiscito, cui si dissocia solo il M5S e il gruppo dei Fratelli d’Italia.
Domenica 21 – Giornata per le Vocazioni. Il Papa nella ordinazione di dieci sacerdoti della diocesi di Roma esorta ad essere tutti servitori della Parola di Dio e di non impossessarsene. Ha anche severe parole contro il carrierismo ecclesiastico.
Lunedì 22 – Annunciata l’approvazione del miracolo del beato Papa Giovanni Paolo II. Probabile canonizzazione il 20 ottobre, a ridosso della data liturgica del 22 ottobre in cui è commemorato. Papa Francesco vuole una rapida conclusione della causa di beatificazione di monsignor Oscar Arnulfo Romero, l’arcivescovo di San Salvador ucciso da un sicario il 24 marzo 1980, mentre celebrava la messa nella cappella di un ospedale della capitale salvadoregna. È un bellissimo segnale. Ore 17: giuramento di Napolitano con durissima strigliata ai partiti, che applaudono 30 volte. Ora bisogna fare presto, prestissimo e il programma lo hanno già scritto i dieci saggi. Il PD rischia la scissione tra favorevoli e contrari a un governo di convergenza. Come Premier Napolitano vorrebbe Amato, ma è osteggiato dalla Lega Nord.
Martedì 23 – Consultazioni velocissime. La Lega si mette all’opposizione. Bersani dichiara irrevocabili le sue dimissioni, altrimenti il malessere non si risolve.
Mercoledì 24 – Alle 13 il Presidente della Repubblica conferisca all’on. Enrico Letta, 47 anni del PD, l’incarico di Presidente del Consiglio. Letta accetta con riserva e scioglierà la riserva entro poche ore. Lo sosterranno il PD, PDL, Scelta Civica e alcune formazioni minori. Nella conferenza stampa dichiara che il tentativo è complesso e difficile, ma si augura di portarlo a termine per il bene del Paese.