Mercoledì 4 – (supplemento) – Alle 18 la Corte Costituzionale annuncia la sentenza sulla legge elettorale detta “Porcellum”: è incostituzionale, tra qualche settimane verrà pubblicata e nel frattempo il Parlamento dovrà fare una nuova legge elettorale.
Giovedì 5 – Muore in Sud Africa a 95 anni il mitico “padre della Patria” Nelson Mandela. Portò la pacificazione tra bianchi e neri, pose fine all’apartheid e ricevette il Premio Nobel per la Pace.
Berlusconi e Grillo chiedono lo scioglimento del Parlamento, eletto con una legge dichiarata incostituzionale e argomentano che se si ricalcolano i seggi senza il premio di maggioranza, dichiarato incostituzionale perché attribuito al primo schieramento qualunque fosse la sua percentuale, il Governo perderebbe la maggioranza (e non l’avrebbe nessuno, n.d.r.).
Romano Prodi annuncia il pericolo che dopo la sentenza della Corte Costituzionale riprendano le dispute per tornare alla proporzionale, il che gli ha consigliato di andare a votare alle Primarie del PD. Non dice per chi voterà: certamente non per Cuperlo sostenuto da D’Alema. Si calcola, alla fine, che abbia spostato 600 mila a votare, mentre altrimenti sarebbero stati a guardare.
Venerdì 6 – Forza Italia dubita che gli ultimi quattro senatori a vita non abbiano le caratteristiche di avere onorato il Paese in modo straordinario (C’è anche un Premio Nobel). E pensare che avevano proposto a questa alta carica Mike Buongiorno. D’altra parte, Caligola in spregio al Senato nominò questore il suo cavallo. C’è una speranza anche per Dudù.
Sabato 7 – A Biella una grande processione ha portato da Oropa alla Cattedrale la statua della Madonna. Era dal 1949 l’ultimo pellegrinaggio. Questo è stato fatto in occasione del termine dei grandi lavori della cattedrale, durati due anni, in cui il Duomo è stato chiuso spostando le funzione in una chiesa vicina.
Alle Primarie della Lega Nord (circa 5.000 elettori) l’82% a Matteo Salvini (40 anni), indicato da Maroni e il resto a Umberto Bossi (73 anni). Entrambi chiedono l’uscita dall’euro e l’autonomia da Roma, elezioni anticipate e ogni sostegno a proteste populistiche.
Domenica 8 – Le Primarie del PD hanno avuto 2 milioni e 900 mila votanti, più di quanti avevano partecipato al ballottaggio di quelle dello scorso anno. Ha stravinto Matteo Renzi con il 68%, poi Gianni Cuperlo con il 18% e Beppe Civati con il 14%. Potremmo sintetizzare così come si sono espressi gli elettori del PD: Renzi, speranza di maggior grinta e gente nuova; Cuperlo la tradizione della Sinistra che si ispira a D’Alema; Civati un giovane idealista contro la nomenclatura.
Berlusconi inaugura i circoli “Forza Silvio”; su Facebook è aperto anche un gruppo “Forza Dudù”.
Lunedì 9 – I Forconi fanno proteste in tutta Italia contro il caro-vita, con blocco degli autotrasportatori e costrizione alla chiusura dei negozi. Con loro la Destra estrema e gli ultrà di calcio. Come dire: fascisti e sfascisti. Episodi di guerriglia urbana a Torino con la ovvia infiltrazione di anarchici e membri di Centri Sociali.
Matteo Renzi annunzia i nomi della nuova Segreteria. Sono tutti di età media 35 anni, sette donne e cinque uomini.
E’ stata promossa al grado di Generale di Brigata Laura De Benedetti, a capo dell’Ufficio Personale della Legione Carabinieri Sardegna. E’ la prima donna a ricoprire questo grado, che le è stato conferito in tempo, perché è ormai vicina alla pensione.
Martedì 10 – Una ricerca dimostra che le donne sono il 58% dei laureati, il 52% dei dottori di ricerca, il 45% dei ricercatori, il 34% dei professori associati e solo il 20% dei professori ordinari. Per non parlare dei rettori donna: sono solo 5 su 78. “Numeri bassi e scandalosi”, ha commentato il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Maria Chiara Carrozza.
Dopo due anni negativi il PIL arresta la caduta. La previsione è di un aumento dello 0,50%; è il dato migliore dall’agosto 2011.
Mercoledì 11 – Enrico Letta, che lunedì aveva incontrato il nuovo segretario del PD Matteo Renzi a Palazzo Chigi, martedì era a Pretoria per i funerali di Mandela, si presenta mercoledì mattina al Parlamento e chiede la fiducia al suo Governo dopo l’uscita di una parte del PDL che si è rinominato Forza Italia (con Berlusconi) e il permanere della parte che si è rinominata Nuovo Centro Destra (con Alfano). Nessun cambiamento tra i ministri, solo l’uscita di qualche sottosegretario passato a FI. Programma di grande accelerazione per lavoro, riforme e nuova legge elettorale.