Giovedì 17 – Il senatore a vita Mario Monti si dimette da Scelta Civica, il partito da lui fondato, e chiede di entrare nel gruppo misto, dopo che 11 senatori con il Ministro Mario Mauro e Pierferdinando Casini avevano fatto dei “distinguo” su di lui. Subentra provvisoriamente il vice presidente vicario Alberto Bombassei. La scelta di Monti è molto abile. In un momento di crisi del suo partito dice che il calo è dovuto alla presenza di Casini che strizza l’occhio al PDL e gli lascia la responsabilità del prevedibile crollo alle elezioni europee in primavera.
Il Vice Ministro Fassina scontento di non aver avuto ruolo nel dosaggio della manovra è pronto alle dimissioni (ma poi lon darà seguito). Intanto Berlusconi prosegue gli incontri con avvocati, falchi, colombe, amici e famigli a palazzo Grazioli. Ora dice che per non mandare il Governo all’aria dovrebbero fare un rimpasto per far entrare i suoi. Allibiti ovviamente i ministri al Governo. Morale: quando non c’è il gatto, i topi ballano. Traduzione: quando Letta va in America si minaccia la crisi. La solita storia schizofrenica di chi vuol stare al Governo e all’opposizione.
Venerdì 18 – Ambienti nazifascisti fanno trapelare l’indignazione per il mancato funerale a Priebke, che, affermano, faceva la comunione tutti i giorni. Allora, santo subito. E l’ateo Odifreddi dice che la Chiesa doveva fargli il funerale, poi manifesta comprensione perché dubita che l’Olocausto sia una montatura propagandistica dei vincitori Alleati e aggiunge il dubbio sistematico su tutto, che forse Cristo sia stato inventato dai Romani per far cadere l’imperatore. Nel matematico c’è una certa confusione. Capita a chi pensa di non sbagliare mai.
Sabato 19 – Fermento nel Movimento 5 Stelle contro Grillo, accusato di essere «in preda di un delirio di onnipotenza. Per favore, datti una calmata perché stai distruggendo tutto quello che di buono che il M5S ha costruito in questi 6 anni!». Continuano anche le defezioni dopo il post del comico sull’immigrazione: «Mi pento e mi dolgo di aver votato per questo Movimento – ammette Maria Grazia Manca, da Brindisi – Dopo le posizioni leghiste di Grillo e la posizione sul negazionismo siamo alla rifondazione del vecchio Movimento sociale». In Parlamento, invece, deputati e senatori fuoriusciti si stanno organizzando in un organismo nuovo. Si chiama Gap, (Gruppi di azione popolare), ed è formato per ora da tre senatrici e un deputato: Gambaro, Anitori, De Pin e Zaccagnini. I quattro «gappisti» continuano a militare nell’opposizione, ma denunciano la «campagna d’odio» nei loro confronti.
Domenica 20 – Il decreto sulla stabilità ora corre il rischio dei soliti assalti alla diligenza dei partiti per annacquarlo in previsione delle elezioni in primavera. Nonostante le difficoltà, per la prima volta da molti anni non vengono messe nuove tasse e si riducono i contributi a carico delle imprese e dei lavoratori. Casini e Mauro intendono formare un gruppo che aderisca al Partito Popolare Europeo, con la reazione dei Popolari (ex Margherita) che temono lo scippo del loro glorioso simbolo.
Lunedì 21 – L’Inps chiede a un pensionato ottantaquattrenne di Riccione la restituzione di un centesimo, percepito in eccesso nel periodo 1° gennaio 1996-31 dicembre 2000 poiché «l’ammontare dei redditi personali è superiore ai limiti della legge 335 del 1995». Nella raccomandata spedita dalla sede di Roma a Emilio Casali si indica anche «la possibilità di rateizzare il rimborso». Il figlio, Claudio, è stato spiritoso: «Non pago o chiedo la rateizzazione». Subito l’Inps ha sanzionato il funzionario “responsabile”, trasferito il direttore per il mancato controllo e chiesto scusa al pensionato. Bene.
A San Marino il referendum che si è svolto domenica 20 ottobre non ha raggiunto il numero minimo di votanti del 32%. Il quesito era: “sì o no all’avvio della procedura di adesione all’Unione europea”. I voti espressi erano praticamente pari.
Martedì 22 – Raggiunto l’accordo per la sepoltura di Priebke in una località segreta.
Funerali solenni con preghiere interconfessionali per i morti di Lampedusa celebrati ad Agrigento, con la commozione e qualche polemica al Ministro Alfano.
Il Tribunale di Monza ha dimezzato il maxi assegno di “mantenimento” che Silvio Berlusconi dovrà versare alla moglie Veronica Lario in seguito al divorzio. L’assegno è stato fissato dal Tribunale di Milano in 3 milioni di euro al mese; il Tribunale di Monza l’ha ridotto a 1,4 milioni. Il provvedimento potrà essere impugnato. Tuttora in corso l’altro precedente processo, iniziato nel 2009, ora in Corte d’Appello per la separazione consensuale.
Mercoledì 23 – Sono 532 mila le firme depositate il 30 settembre in Cassazione a sostegno dei sei referendum radicali sulla giustizia: due sulla responsabilità civile dei magistrati, uno per l’abolizione dell’ergastolo, uno contro i magistrati fuori ruolo, uno contro l’abuso della custodia cautelare e uno per la separazione delle carriere. Altri sei quesiti, invece, non hanno raccolto il numero di firme necessario per la presentazione in Cassazione: abolizione del finanziamento ai partiti e dell’otto per mille, divorzio breve, norme sulla droga e sull’immigrazione.