Giovedì 10 – In Italia i migranti rappresentano l’11% del lavoro e producono il 9% del PIL.
Venerdì 11 – Tragedia alla Mecca: almeno 107 persone sono morte e altre 238 sono rimaste ferite dopo che una gigantesca gru si è abbattuta sulla Grande Moschea di Masjid al-Haram. La città saudita, il luogo più sacro dell’Islam, a breve attende l’arrivo di milioni di fedeli per l’annuale haj, il pellegrinaggio che ogni credente musulmano è tenuto a effettuare almeno una volta nella vita.
Sabato 12 – Terremoto nella sinistra inglese. Jeremy Corbyn “il rosso”, 66 anni, è il nuovo segretario del Labour Party e prende il posto di Ed Miliband, dimessosi dopo la sconfitta alle elezioni politiche di maggio. Corbyn ha preso il 59,5 per cento dei voti. Il vicesegretario è Tom Watson, ‘bestia nera’ di Rupert Murdoch. Tra i principali oppositori di Corbyn ci sono i grandi nomi del passato del Labour come l’ex primo ministro Tony Blair, che è sceso apertamente in campo contro la sua candidatura e che ha consigliato a quanti si sono lasciati conquistare il cuore dal “vecchio socialista”: “Fatevi un trapianto”. Il primo atto del nuovo leader del Labour sarà una manifestazione in favore dei rifugiati, e contro la linea dura del governo conservatore. “Vogliamo dimostrare come i rifugiati devono essere trattati” e accolti, ha detto nel discorso della vittoria. Corbyn è sulla linea della sinistra radicale spagnola di Podemos e greca di Tsipras, vuole l’uscita dalla Nato ed è vegano.
Domenica 13 – A luglio il debito pubblico scende sotto i 2.200 miliardi.
– Un commando di talebani ha dato l’assalto a una prigione nella città di Ghazni, nel sud dell’Afghanistan. Un raid durato oltre tre ore in cui gli ex studenti coranici sono riusciti a liberare oltre 400 detenuti. Nell’attacco sono state uccise dieci guardie.
Lunedì 14 – Accordo dell’U.E. per l’uso della forza contro gli scafisti. E’ troppa la pressione sull’Italia e la Germania; ma i Paesi dell’Est si oppongono alla redistribuzione tra tutti in quote di profughi, per cui i ministri degli interni emettono un vago comunicato di auspici e si conclude con la sconfitta dell’Europa.
– Beppe Grillo condannato in primo grado a un anno di reclusione e 50.000 euro di multa di risarcimento a un professore contro cui si era espresso nel 2011 in un comizio contro il nucleare.
Quella stabilita dal tribunale di Ascoli Piceno non è la prima condanna per diffamazione per Beppe Grillo. Risale a 12 anni fa il patteggiamento in una causa intentata contro di lui dal premio Nobel Rita Levi-Montalcini, definita dal leader una “vecchia p…”, insinuando che la scienziata avesse ottenuto il premio grazie a una ditta farmaceutica. Nel 2012 è arrivata la condanna in appello per aver diffamato a mezzo stampa la Fininvest in un suo articolo di otto anni prima sulla testata Internazionale (50mila euro di risarcimento del danno patrimoniale). Due anni fa la condanna definitiva in Cassazione per diffamazione nei confronti di Giorgio Galvagno, ex sindaco di Asti e parlamentare di Forza Italia: Grillo, durante uno spettacolo nel teatro cittadino, lo definì “un tangentista”. Ancora, sempre nel 2013 la condanna in primo grado per la causa indetta dal tesoriere del Pd Antonio Misiani: la sua faccia compariva sul blog in una foto segnaletica sul blog del comico ligure.
Martedì 15 – Il mediatore dell’ONU Bernardino Leon alla stretta finale per l’accordo tra i due Parlamenti libici, quello di Tobruk, scaturito dalle elezioni e quello di tripoli, espresso dalle tribù, entrambi contrari al Califfato, per giungere a un governo di unità nazionale. Previsto l’accordo per il 20.
– In Ungheria pugno di ferro: arrestati oltre 170 profughi, rischiano fino a tre anni di prigione; si estende il blocco alle frontiere, anche alla Romania e Croazia.
Mercoledì 16 – In votazione alla Regione Lombardia di un emendamento della Lega alla legge sul Turismo che vieta agli alberghi di accogliere profughi, con sospensione dell’attività da sei mesi a un anno e sanzioni da 5.000 a 10.000 euro, per non danneggiare l’immagine turistica dell’accoglienza.
– Il Piemonte si è dotato di una nuova legge per favorire il naturismo. L’obiettivo, intercettare una parte dei 20 milioni di naturisti europei e dei 40 milioni di naturisti statunitensi. Il provvedimento, proposto dal Movimento 5 Stelle, è stato approvato questa mattina dal Consiglio regionale con un solo voto contrario (di un esponente di Forza Italia), astenuti gli esponenti di Forza Italia, mentre non ha partecipato al voto la capogruppo leghista Gianna Gancia. La morale (o forse l’amorale) è doppia: “il denaro non puzza” e siamo in grado di andare”nudi alla meta”.