Giovedì 30 – Gianni Alemanno, con un pessimo risultato elettorale a Roma, dice che il derby ha distratto gli elettori e invita Ignazio Marino a dibattiti pubblici per convincere gli elettori ad andare a votare al ballottaggio, ma questi gli ribatte serafico che i suoi elettori sono andati a votare, quindi per i suoi ci pensi lui. Il Patron del Movimento 5 Stelle ha spiegato che lui ha vinto le elezioni e gli altri hanno perso. Infatti alle comunali di Roma cinque anni fa il neonato Movimento aveva avuto 40.000 voti e adesso 90.000, quindi un aumento del 222%. Contento lui, si vede che la matematica è un’opinione. Ricorda quando negli anni Cinquanta il Partito Repubblicano che aveva intorno all’1,5% dei voti, se arrivava al 2% proclamava la stragrande vittoria. Tutto è relativo. Dopo che Rodotà sul Corriere della Sera aveva invitato Grillo ad assumersi le responsabilità della sconfitta elettorale, si è scatenata l’ira funesta del Grillo, che ne ha per tutti, senza mai nominarli ma con allusioni trasparenti. Così scomunica l’ingrato già da lui candidato alla Presidenza della Repubblica e parla di un ottuagenario miracolato dal web, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo di rifondare la sinistra. Nel solito delirio di onnipotenza ne ha per tutti. Grillo è un burattinaio e si sgonfierà –ha commentato Berlusconi- che se ne intende.
Venerdì 31 – Torniamo un passo indietro ai franchi tiratori del PD per l’elezione del Presidente della Repubblica. Erano mancati 180 voti a Marini e 101 a Prodi, ma alcune confidenze fanno ritenere che una decina di voti erano arrivato a Prodi dai Cinquestelle e dai Montiani. Quindi i traditori del PD (così li ha definiti Bersani a Ballarò, aggiungendo che sa chi sono e chi li ha condotti, ma non lo dice per amor di patria) non erano 101 ma 111. Dunque non si trattava della “carica dei 101” ma della “scarica dei 111”. Invece i Cinquestelle sono stati ubbidienti e hanno votato ciecamente Rodotà, presentato come “un giovane”,sono andati in massa davanti al Parlamento a gridare “Ro-do-tà Ro-do-tà) e ora i capi dicono che meno male che non è stato eletto.
Sabato 1 giugno – E’ storico e veramente promettente l’accordo tra le tre sigle sindacali e Confindustria. Anche sul lavoro si provano le “larghe intese”.
Domenica 2 giugno – Festa della Repubblica mentre si studiano le riforme elettorali e sulla seconda parte della Costituzione. Tra i 25 nominati “Cavalieri del Lavoro”, il casalese dott. Pier Carlo Bonzano. E’ un grande onore per il gruppo IBL – Argol e per la città di Casale.
Lunedì 3 giugno – E’ letta la storica sentenza Eternit. Una grande vittoria per l’umanità perché la salute e la vita sono valori non negoziabili e la morte di ieri a Casale deve portare la vita oggi e sempre in tutto il mondo.
Martedì 4 giugno – Gli avvocati di Berlusconi sono di nuovo in lotta con i giudici per il processo Ruby e anche i fedelissimi lo osannano. Siamo stufi di una politica fatta di personaggi carismatici, partiti personali e fedelissimi assatanati come nelle sette. Il discorso vale per tanti imbonitori e populisti. La democrazia è faticosa.
Mercoledì 5 giugno – Alla conclusione della tre giorni del Clero a Crea, tra i festeggiati il Vescovo pontesturese Mons. Aldo Mongiano per i 70 anni di sacerdozio. Grazie e auguri.