SAN SALVATORE – A cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale (1918-2018) gli Alpini Sansalvatoresi hanno ricordato con tre impegni il sacrificio dei nostri nonni. E non poteva essere altrimenti: la Grande Guerra è stato l’evento bellico più cruento della storia, 17.000.000 di morti complessivamente, di cui 651.000 soldati Italiani oltre a centinaia di migliaia di civili morti e di feriti ed invalidi. Sabato 3 novembre, alle ore 19, come in ogni paese italiano dove esiste un gruppo alpino, le Penne nere d’la Tur sono convenute al monumento dei Caduti cittadino per leggere un messaggio di Sebastiano Favero Presidente nazionale dell’Associazione Alpini, iniziativa che coinvolgeva esclusivamente gli Alpini e le autorità locali; il testo del messaggio riguardava un richiamo forte ai valori più autentici e più alpini quali amor di Patria, famiglia, senso del dovere e di onestà, appartenenza alla millenaria civiltà cristiana e terminava con la richiesta a che il 4 di Novembre torni ad essere, quale giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, una ricorrenza riconosciuta ufficialmente a livello nazionale.
Domenica gli Alpini Sansalvatoresi hanno partecipato dapprima, su invito del sindaco di Castelletto Gianluca Colletti, alla celebrazione del 4’ novembre a Giardinetto, frazione di Castelletto che conta ben 9 caduti nella Grande Guerra, successivamente sono intervenuti alla cerimonia di San Salvatore, molto partecipata dalla cittadinanza, dalle associazioni e dalle scolaresche; dopo la sfilata dalla piazza al monumento dei Caduti si è svolta l’alzabandiera, successivamente la Santa Messa celebrata da don Gabriele Paganini, quindi l’Onore ai Caduti e, prima del discorso del sindaco Enrico Beccaria, l’alpino Marco Davite ha letto il proclama della Vittoria del generale Armando Diaz che, esattamente 100 anni fa, dichiarava finita la guerra.
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