Giovanni Monchietto, un uomo legato alle tradizioni e alla sua terra

Giovanni Monchietto era un uomo semplice, legato alle tradizioni e alla sua terra. Da tutti era conosciuto come “Tunin”, nato e vissuto nella borgata di “Case Curto” nel comune di Villamiroglio, in quell’abitazione che fu di Margherita e Luigi Monchietto, i suoi genitori. Giovanni, in passato fu Sindaco del piccolo borgo, nonché ottimo amministratore con nozioni di giurisprudenza ed economia. Dedicò gran parte della sua vita alla comunità e all’agricoltura, sempre dalla parte del contadino. Di profonda fede cattolica, attento e disponibile, visse con la zappa in una mano e i libri nell’altra. Bastava entrare nella sua modesta casa per osservare le scaffalature piene zeppe di testi e documenti che affermavano ancor di più la sua voglia di cultura.
Giovanni, era un uomo tutto d’un pezzo, un agricoltore colto, grande amico di Giuseppe Ravizza e Paolo Desana, all’epoca delle battaglie politiche ed amministrative degli anni ’60 e ’70, anni in cui fu impegnato per lo sviluppo dell’agricoltura in Valle Cerrina e nel Monferrato, in quelle che furono interminabili riunioni del Comitato di Zona della Coltivatori Diretti (ora Coldiretti) sempre documentato ed equilibrato con i suoi interventi molte volte riportati su fogli di carta a significare quanto aveva approfondito e pesato le frasi che riteneva importanti e costruttive.
Negli ultimi mesi andai a casa sua alcune volte per chiacchierare, dibattere, approfondire e custodire qualche considerazione. Anziano ma agile, lo accompagnai a Rosignano e a Casale Monferrato per ricordare e celebrare i suoi amici e le battaglie per quelle terre di Monferrato che tanto avevano amato. Lo ricordo orgoglioso e appagato perché tutte quelle fatiche non erano state vane, ma altresì consapevole di quanto nel presente la mediocrità stesse prendendo il sopravvento e gli imbecilli, non sono soltanto politici, fossero immobili nella demagogia seducente. Giovanni lo manifestava, che uomini di levatura, al contempo semplici, la politica, l’arte del buon governo erano ormai una rarità.
Max Biglia