Nel mondo, un bambino su dieci nasce prematuro ed ha bisogno di cure ed attenzioni speciali. Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa realtà, il 17 novembre è stato dedicato in tutto il mondo alla “Giornata Mondiale della Prematurità”, giunta quest’anno alla 6ª edizione. Varie sono le iniziative previste in ogni città sede di un reparto di Terapia Intensiva Neonatale e di una realtà operativa di volontariato dedicato per celebrare questa ricorrenza; in particolare, si illuminano di viola, colore simbolo della prematurità, monumenti cittadini della Provincia. In Alessandria, che vede la presenza all’Ospedale Infantile di un reparto di Terapia Intensiva Neonatale che accoglie i neonati prematuri provenienti dagli ospedali del quadrante sud-est del Piemonte (Alessandria, Asti, Casale, Novi Ligure) e/o da Ospedali più lontani, l’Associazione “Io Arrivo Prima” organizza alcune iniziative. Proprio ieri, giovedì 17 novembre, sono stati illuminati di viola, grazie all’aiuto dei Comuni di Alessandria e Casale Monferrato, Palazzo Cuttica in piazza Giovanni XXIII (Alessandria) e la Torre Civica in via Saffi (Casale). A Casale, inoltre, i volontari dell’associazione erano presenti nel Bar “Venezia”, in piazza Venezia n. 7, con una piccola esposizione delle loro creazioni a sostegno e testimonianza dell’associazione. Evento clou sarà mercoledì 23 novembre: a partire dalle ore 21 con Neri Marcoré e Pacifico (ed il chitarrista Silvio Masanotti) che porteranno in scena al Teatro Alessandrino lo spettacolo “La cura delle canzoni”, con ingresso a offerta, proposto dall’associazione Io Arrivo Prima in collaborazione con l’associazione A.V.O.I (Associazione Volontari Ospedalieri per l’Infanzia) entrambe operanti all’interno dell’Ospedale Infantile C.Arrigo di Alessandria per la realizzazione di progetti a sostegno dei bambino prematuro ed a rischio di sviluppo neurologico. L’iniziativa è inoltre realizzata con il supporto del CSVAA ed il patrocinio della Città di Alessandria. L’Associazione “Io Arrivo Prima”opera per sostenere i genitori dei bambini prematuri, ed affiancare il lavoro di medici e infermieri per quanto riguarda gli aspetti di “care” della famiglia e di umanizzazione delle cure.
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