CASALE – Due incontri che ricostruiscono una parte della storia pubblica e privata dell’ebraismo piemontese a cui si aggiunge l’apertura straordinaria del cimitero di Moncalvo. Sono queste le attività previste per domenica 15 settembre da Comunità Ebraica di Casale e Fondazione Casalebraica ETS in occasione della 25ª edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Un momento per ribadire il ruolo fondamentale che l’ebraismo ha avuto nella costruzione storica e sociale dei 27 paesi europei, a cui l’attiva comunità monferrina ha aderito fin dalla prima edizione del 2000.
Per questa edizione della “Giornata” il tema scelto a livello continentale è quello della famiglia. Parola che nell’ebraismo ha diverse semantiche fra cui il concetto di famiglia/popolo, quindi di appartenenza sociale, quello di unione fra uomo e donna per la costituzione di un nuovo nucleo famigliare e quello di casa/tenda e legame con il luogo in cui si vive.
Ore 10.30 – Una Comunità, una famiglia
Nel complesso ebraico di Casale in vicolo Salomone Olper tutti questi significati saranno resi chiaramente già dal primo incontro previso alle 10.30 in Sala Carmi subito dopo l’apertura del complesso museale. Sotto il titolo “Una comunità, una famiglia” si incontrano Adriana Torre Ottolenghi e Elena Ghiron che, intervistate da Daria Carmi, Presidente della Comunità Ebraica di Casale, ripercorreranno le loro vicende personali, capaci di intrecciarsi alla grande storia italiana ed europea del 1900. Il padre di Adriana è Giulio Torre, a sua volta figlio dell’alessandrino Abramo e Adele Liscia (livornese) di origine sefardita. La madre è Hertha Minerbi (cugina di Giorgio Bassani), di famiglia ferrarese. La famiglia cresce in Francia fino al 1939, quando viene espulsa per “troppa italianità” e torna in Italia dove subisce le leggi razziali e vive la Seconda Guerra Mondiale fra fughe e pericoli. Adriana Torre sposa Giorgio Ottolenghi nel 1959 e da allora vive a Casale Monferrato, entrando nel ramo locale degli Ottolenghi, la cui presenza è stata fatta risalire addirittura alla fondazione del Monferrato nel 970
Elena discende invece da Riccardo Ghiron e Lidia Mortara (sorella di Carla De Benedetti, entrambe figlie di Roberto Mortara e Marianna Donati). Il nonno Pacifico Ghiron è nato a Vercelli e aveva parenti stretti a Trino e Moncalvo, sposa Ida Foa, figlia di Giuseppe Foa (Rabbino capo di Torino dal 1895 al 1897) e da loro nascono cinque figli: Anna, Camillo, Angelo, Marco e Riccardo. Quest’ultimo sposa poi Lidia Mortara, sorella di Carla De Benedetti. I Ghiron, i Foa e i Fubini vivranno insieme anni complessi, collaborando e aiutandosi, affrontando fughe in Svizzera e poi a New York per via delle leggi razziali, e infine il ritorno in Italia.
Ore 17.00 – Viaggio tra le sinagoghe Piemontesi
Le sinagoghe piemontesi così ricche di bellezze artistiche, ma scarsamente frequentate, il loro essere simbolo di ghettizzazione, libertà, deportazione, fede. Tutto questo è al centro di “Sinagoghe, ebrei del Piemonte”, documentario di 53 minuti realizzato nel 1999 da Daniele Segre, con introduzione di Emanuele Segre, che viene riproposto alle 17.00 di domenica 15 settembre in Sala Carmi. L’opera ci mostra questi luoghi di culto che dalla Seconda guerra mondiale sono stati quasi abbandonati (e solo a volte ristrutturati), riaccendendo le candele per mostrarci come potevano essere prima dell’industrializzazione. A volte sono animati con fedeli, cori e racconti, a volte al centro delle testimonianze dei sopravvissuti ai campi di concentramento. Gli anziani si raccontano ai giovani che apprendono le origini della loro fede, cultura, storia e soprattutto il dramma del passato.
Alle ore 18 la Giornata europea della Cultura Ebraica si chiuderà ufficialmente con gli interventi di Claudia De Benedetti, Direttore del Musei d’arte e storia ebraica di Casale e di Roberto Gabei, Presidente della Fondazione Casalebraica ETS.
Gli incontri sono ad ingresso libero per informazioni 0142 71807 www.casalebraica.org
APERTURA STRAORDINARIA DEL CIMITERO EBRAICO DI MONCALVO
In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2024, domenica 15 settembre l’antico cimitero ebraico di Moncalvo (AT) sarà visitabile gratuitamente su prenotazione, telefonando o inviando un sms al numero 3407697199 (e specificando orario di visita e nominativo).
Si tratta di un’occasione imperdibile per visitare uno dei siti più interessanti dell’ebraismo monferrino, al centro di un recente intervento messa in sicurezza. Il cimitero anche se bisognoso di frequenti cure e restauri è tuttora utilizzato come luogo di sepoltura ed è parte del patrimonio della Comunità Ebraica di Casale Monferrato. Collocato sulla strada panoramica per Grazzano Badoglio vede le più antiche sepolture risalire al XVIII secolo, con tombe di famiglie quali i Sacerdot (Sacerdote), Foa, Lusat (Luzzati), Debenedetti, Segre, Jaffe, Foa, Puietti (Poggetto), Fis (Fiz).
Il luogo è una testimonianza della cospicua presenza ebraica a Moncalvo che ha lasciato numerose tracce: la Sinagoga, che sorge addirittura sulla piazza principale della città e conserva la scritta in ebraico sulla facciata esterna; nella cultura popolare è viva la narrazione de “La Gran Battaja d’j abrei d’Moncalv”(illustrata dal celebre Lele Luzzati la cui nonna era di Moncalvo); alcuni suoni ancora presenti nel dialetto della zona derivano dall’Appam, la lingua parlata dagli ebrei di Moncalvo, Fossano ed Asti che unisce parole monferrine all’ebraico antico con cadenza francese e tedesca. In vicolo XXVII Gennaio, si trovano, inoltre, le pietre d’inciampo, che recano i nomi degli ebrei deportati e uccisi nei campi di concentramento.