MIRABELLO – La Cassazione ha confermato l’adottabilità della bimba nata dai genitori di Mirabello Monferrato, Gabriella (63 anni) e Luigi Deambrosis (di 75). Nella sentenza si precisa che sono “ritenuti incapaci di comprendere quali siano i bisogni emotivo affettivi e pratici della bimba” e ha indicato come il padre risulti totalmente dipendente dai desideri della moglie «chiusa in un processo narcisistico». La Suprema Corte ha così confermato la sentenza emessa dalla Corte di appello di Torino nel 2017 nel processo di secondo grado-bis. La Cassazione ha anche sottolineato che la coppia di Mirabello pur non presentando caratteristiche di emarginazione sociale, culturale ed economica ha riportato valutazioni tecniche univocamente negative in ordine all’idoneità genitoriale. La Cassazione ha precisato che la decisione finale di dichiarare l’adottabilità della bimba, non è stata centrata esclusivamente sull’episodio di abbandono in auto della piccola per qualche minuto, né solo sull’età di padre e madre. A sostegno dei genitori di Mirabello era stata creata la pagina Facebook “Ridate la figlia alla famiglia Deambrosis”. Sui Social il giudizio è netto: «Una sentenza farsa», una «pagliacciata», se si pensa che i figli non vengono tolti nemmeno a chi li usa per delinquere o per questuare per le vie dei centri cittadini. Il sindaco Mauro Gioanola aveva anche promosso una petizione con raccolta firme consegnata all’avvocato romano Adriana Boscagli per farla arrivare alla Cassazione. Nata nel maggio 2010 la bimba dopo pochi giorni era stata portata via e affidata a una casa-famiglia dopo la denuncia dei vicini che avevano segnalato alle forze dell’ordine il presunto abbandono della piccola in auto durante le operazioni di scarico della spesa. Una episodio che aveva portato ad procedimento giudiziario conclusosi con il proscioglimento dei coniugi di Mirabello.