CASALE – Una firma importante, che fa bene. Una firma che vale. Una scelta che porta preziose risorse per la Diocesi, da utilizzare in campo caritativo, pastorale, culturale. E’ la firma per la destinazione dell’8xmille alla Chiesa Cattolica in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi. E’ una forma che al contribuente non costa nulla, ma che è essenziale per la Diocesi. Lo sottolinea anche il vescovo mons. Gianni Sacchi: “Se non ci fossero i contributi dell’8xmille tante attività pastorali nelle parrocchie soprattutto il mantenimento e restauro delle nostre chiese e strutture sarebbe impossibile”. Aggiunge il Vescovo: “Con quel gesto apparentemente formale si contribuisce a fare del bene in tanti ambiti: a cominciare da quello caritativo, per arrivare poi a quello educativo, pastorale e di preservazione del patrimonio artistico e culturale della nostra Diocesi e di tutta la nazione”.
La Chiesa casalese nel decennio 2013-2023 ha ottenuto contributi per 17 milioni di euro. Dai fondi dell’8xmille, inoltre, gran parte delle risorse che l’Istituto Sostentamento Clero utilizza per il sostentamento de sacerdoti della Diocesi (erano 54 nel 2023), lo scorso anno sono arrivati 696.125,24 euro.
E’ un dato di fatto che quella della scelta dell’8xmille alla Chiesa Cattolica è una firma che fa bene?
“È una firma che al contribuente non costa nulla, ma che mette in moto un mondo di bene che si riversa sul territorio e su ogni singola diocesi. Basti pensare che, negli anni difficili della crisi edilizia, quando tutto sembrava fermo, le uniche a far girare imprese, artigiani, restauratori e muratori, erano le Diocesi italiane che ricevendo i fondi dell’8×1000 potevano commissionare progetti, restauri, consolidamenti e lavori in tante realtà parrocchiali e diocesane. Per non parlare poi dell’aspetto caritativo e del bene che viene fatto a comunità e a tante persone in difficoltà. Davvero un fiume di carità che non si è mai seccato. E questo grazie alla firma di tante persone che sono consapevoli di ciò che sta facendo la Chiesa Cattolica al servizio dei giovani, delle famiglie e degli anziani”.
Come vengono utilizzati i fondi dell’8xmille?
“I fondi dell’8xmille vengono distribuiti annualmente alle Diocesi italiane in base al numero degli abitanti e si ripartiscono in culto e pastorale, carità in Italia e nei Paesi del Terzo Mondo e sostentamento dei sacerdoti. Quindi si tratta di un contributo notevole che in questi anni ha tenuto in vita attività, dato lavoro a centinaia di operai, artigiani e imprese e soprattutto ha permesso di sostenere tante famiglie e situazioni di disagio e povertà”.
Che cosa significa per la nostra Diocesi l’8xmille?
“Posso dire questo: se non ci fossero i contributi dell’8xmille tante attività pastorali nelle parrocchie e soprattutto il mantenimento e restauro delle nostre chiese e strutture sarebbe impossibile. Pensiamo solo per un momento a quante chiese e pertinenze sono state restaurate e sistemate con questi contributi da quando esiste l’8xmille (1990). Un patrimonio artistico e culturale che le generazioni passate hanno costruito per noi e che noi abbiamo il dovere di conservare e rendere fruibile nel nostro tempo e consegnarlo al futuro. Da una firma che tutti possono fare, si origina una sorgente di bene che si riversa su tutta l’Italia”.
Quali sono le principali destinazioni dei fondi nella Diocesi?
“Prendendo come spazio temporale questi 10 ultimi anni, dal 2013 al 2023, sono stati finanziati interventi caritativi per oltre 5.275.000 euro; per il culto e la pastorale sono stati utilizzati oltre 5.771.000 euro; per il restauro di beni culturali, Museo, Biblioteca, Archivio, antifurti, restauro di organi a canne, formazione di volontari sono arrivati circa 5.666.000. Ci sono stati inoltre interventi straordinari legati alla pandemia per 213.801 euro. Nel 2023 sono arrivati 479.854 euro per il culto e la pastorale; 456.603 euro per interventi caritativi; 771.547 euro per i Beni culturali”.
Quindi in questo ultimo decennio (2013-2023) la Diocesi di Casale ha ricevuto la somma di quasi 17 milioni di euro.
“Pensate quindi a quanto abbiamo fatto con quei contributi che ci sono arrivati grazie alla firma di milioni di Italiani, che vedono sul territorio, nelle Diocesi e nelle loro parrocchie, come vengono utilizzati. Sarebbe proprio bello se in ogni parrocchia, oltre all’interessamento continuo del parroco, ci fosse un responsabile della sensibilizzazione dei fedeli alla firma dell’8 x mille alla Chiesa Cattolica, mettendoli al corrente di tutto ciò che si sta facendo nelle diverse comunità, sui lavori in corso, sui restauri e sulle attività caritative. Una firma che possono fare i pensionati, i lavoratori dipendenti e tutti coloro che fanno dichiarazione dei redditi. E non voglio dimenticare che tutti i nostri sacerdoti ricevono mensilmente dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero il necessario per vivere. E anche questi fondi, per quanto riguarda la Diocesi di Casale, arrivano in massima parte dalle quote dell’8xmille (nazionale) e per una percentuale (il 18%) dalle offerte deducibili dei cittadini casalesi e dal reddito annuale del nostro Istituto Diocesano Sostentamento Clero. Per il sostentamento dei nostri sacerdoti della Diocesi di Casale, che nel 2023 erano 54, sono stati spesi lo scorso anno 841.773,24 euro. L’82% della somma erogata complessivamente dall’Istituto, cioè 696.125,24 euro, è arrivata proprio dalla quota dell’8 x mille dell’Irpef. Il 15%, cioè 122.542 euro, è derivato da redditi del patrimonio dell’Istituto stesso e il restante 3%, cioè 23.106 euro, da erogazioni liberali. Ecco perché è importante aiutare la Chiesa con una semplice firma”.