CASALE – «Là dove sorgeva la fabbrica che ha portato morte, oggi c’è un parco e i bambini che lo frequenteranno porteranno gioia e vita». Non si sono parole migliori di quelle usate da Romana Blasotti Pavesi, la donna simbolo della lotta all’amianto, per presentare il nuovo parco EterNot che sarà inaugurato il prossimo 10 settembre. Un vero e proprio gioiello per i casalesi che quando torneranno dalle vacanze, avranno a disposizione un nuovo e bellissimo parco polifunzionale. Trentamila metri quadrati di cui 24 mila di verde, con oltre cento alberi piantumati, e 6 mila utilizzati per l’area giochi, le piste ciclabili e podistiche, il sentiero per le camminate, le oltre venti panchine, l’area picnic con tettoia, l’anfiteatro con oltre duecento posti per le rappresentazioni dei ragazzi e delle scuole e, in un futuro prossimo, il campo da basket, un nuovo skate-park per chi desidera pattinare ed usare lo skateboard, un punto ristoro dove sorgerà un chioschetto, fondamentale quando le temperature salgono. Ma le idee non sono finite. I lavori nemmeno.
Servirà ancora un anno per concludere definitivamente il parco e servirà ancora altro tempo per concludere anche il polo sportivo che sorgerà di fronte e che comprenderà un nuovo campo da calcio con spogliatoi e tribune e campi in sintetico per gli allenamenti. Progetti che serviranno a riqualificare definitivamente un quartiere che per troppi anni è stato sinonimo di morte e amianto. Progetti trasversali che hanno unito un’intera Città e le Amministrazioni di diverso colore. Anche per questo il sindaco Palazzetti, durante la conferenza stampa di presentazione dell’inaugurazione del parco, ha voluto ricordare chi l’ha preceduta, perché l’idea di EterNot è nata oltre 20 anni fa, quando il sindaco Riccardo Coppo acquisì l’area e iniziò l’opera di bonifica. I lavori proseguirono con Coppo, in qualità di assessore della Giunta Mascarino, passando per Demezzi che ha dato l’accelerazione al progetto, fino ad arrivare a Palazzetti che ora, finalmente, inaugurerà la struttura. In futuro, inoltre, il parco sarà un vero e proprio contenitore per i giovani e, quando termineranno i lavori alla palazzina dove una volta erano ospitati gli uffici della fabbrica della morte, ci sarà anche spazio per un centro incontri, un museo, ed un area per co-working e start-up.
All’interno del parco anche due monumenti che ricorderanno le migliaia di vittime dell’amianto: L’albero dei fazzoletti e L’aquilone di Romana. Il primo è quello creato da Gea Casolaro che si è aggiudicata il concorso proposto dal Comune. Anche per questo gli oltre 200 bambini delle scuole che saranno presenti come guide e coro alla cerimonia inaugurale, indosseranno una maglietta distribuita dal Ministero dell’Istruzione e che oltre alla riproduzione della scultura, ripoterà la frase «Dai nostri fazzoletti intrisi di lacrime nasceranno profonde radici di giustizia». Il secondo è la scultura creata da un’artista calabra di adozione torinese e che ora sta trascorrendo gli anni della pensione nella sua terra nativa, che ha conosciuto Casale ed il suo dramma grazie al figlio ricercatore, che si è laureato anni fa, proprio con una tesi sull’amianto. La scultura rappresenterà una bambina che lancerà un aquilone, e non poteva essere dedicata ad altri se non a lei: Romana Blasotti Pavesi.
Dario Calemme