Si concretizza e si rafforza la filiera del frumento tenero piemontese e quindi dell’intera provincia di Alessandria che vanta numeri importanti.
GranoPiemonte, il progetto di filiera lanciato da Coldiretti Piemonte con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, dopo il successo della prima semina in campo della miscela, guarda ad ottobre per il secondo anno di semine e l’incremento delle quantità.
Una progettualità importante e innovativa soprattutto per il fatto che la miscela di diversi grani avviene già in campo con semente certificata in sacchi logati “Filiera Grano Piemonte”.
Nato con l’obiettivo di rilanciare il comparto del frumento tenero piemontese, ha già raggiunto 5 mila ettari e oltre 300 mila quintali di miscela di grano 100% piemontese.
Il Piemonte è particolarmente vocato alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, da quella di Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione a quella di Torino con 19.500 ettari e più di 1 milioni di quintali, da Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ad Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali.
“Abbiamo voluto scommettere su questa progettualità innovativa e, grazie alle imprese che ci hanno creduto, dopo il primo raccolto, Grano Piemonte dà vita concretamente ad ottimi lievitati, pane e prodotti da forno – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. I consumatori, quindi, possono acquistare ed utilizzare nelle proprie cucine una farina 100% piemontese, una farina che viene da un grano di alta qualità e sicuro, non trattato con sostanze nocive e vietate dai regolamenti comunitari come buona parte del grano importato, per esempio, dal Canada e i produttori possono vedere remunerato il proprio lavoro con un giusto prezzo che tiene conto dei costi di produzione”.
Ancor più in questo momento storico in cui la pandemia ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza, è necessario investire sui progetti di filiera che garantiscono la tracciabilità ai consumatori e una prospettiva di reddito alle imprese.
“Una sfida che è stata colta dai nostri imprenditori per dare ulteriori prospettive di reddito a medio-lungo periodo al settore cerealicolo. Su questa scia, auspichiamo che altre industrie possano in futuro stipulare accordi di questo tipo per garantire tracciabilità ai consumatori – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo– e dare nuovo impulso all’economia territoriale puntando sulla distintività e sottolineando ulteriormente il valore del comparto agroalimentare e delle filiere tracciabili al 100%, come quella di Grano Piemonte”.
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