Il vasto movimento di parroci attuato sabato scorso con qualche sofferenza che si è manifestata in un solo paese segnala la difficoltà di provvedere nel miglior modo possibile a dare un valido responsabile a comunità cristiane importanti e anche da tempo in sofferenza.
Le decisioni sono state a lungo ponderate dal Vescovo e dai suoi collaboratori e hanno avuto la disponibilità di tutti i sacerdoti interpellati. Proprio per la vastità e la delicatezza degli spostamenti non è stato possibile coinvolgere prima le popolazioni.
Non è stata una decisione facile perché tanti sono i sacerdoti anziani e pochi quelli giovani, per cui per risolvere una situazione ci vogliono tre o quattro spostamenti; tuttavia la saggezza del Vescovo e la generosa obbedienza degli interessati fanno confidare che il bene delle anime abbia la precedenza su legittime attestazioni di stima e di affetto verso chi è trasferito.
Il nodo più spinoso è stato quello di provvedere alle due parrocchie torinesi di Brusasco e Cavagnolo. Erano morti il parroco di Brusasco, don Piero Accornero e trasferiti i Padri maristi che reggevano da trent’anni la Parrocchia di Cavagnolo. Provvisoriamente le due parrocchie erano state affidate al Parroco di Gabiano, don Carlo Pavin, ma non gli era stato possibile curare insieme tre parrocchie grandi. Alcuni mesi fa la nomina di un nuovo parroco era naufragata in quindici giorni, con tanta sofferenza.
La bontà di don Desirè, parroco di Cerrina, fedele discepolo dal 2004 di don Ferrando e poi suo successore; la sua esperienza pastorale, la ampia e fresca cultura teologica, il suo gioioso approccio con tutti, il radicamento nella nostra diocesi ne hanno fatto un dono speciale per ridare fiducia e slancio a due belle comunità alla frontiera del nostro territorio.
A Cerrina c’è tanto rimpianto per il trasferimento di questo caro sacerdote che venuto dal Togo nel nostro Seminario è anche diventato cittadino italiano, ma i cerrinesi che gli vogliono bene sanno che i doni di Dio non sono mai un possesso ma vanno condivisi. E don Claudy’s che viene da Haiti e lascia Camino dopo soli due anni, allo stesso modo si farà amare.
A Pontestura il caro mons. Renzo Monti con 85 anni va in pensione e gli subentra il can. Giampio Devasini, Pro Vicario Generale con quasi 35 anni di meno.
Possa il bene di tutte le popolazioni, l’affetto al nostro Vescovo e ai cari sacerdoti che ci portano Gesù essere sempre il punto di riferimento della nostra vita cristiana.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.