Fauna selvatica, escalation di incidenti e devastazioni: ai danni economici alle aziende agricole si sommano i rischi per l’incolumità pubblica. La situazione è diventata insostenibile non solo nelle aree rurali, ma anche nelle città tanto che viene compromesso l’equilibrio ambientale degli ecosistemi territoriali con la perdita della biodiversità e sono in costante aumento gli incidenti che mettono a rischio la sicurezza delle persone.
L’incidente avvenuto a fine agosto sulla strada del Colle della Maddalena dove un motociclista ha perso la vita a causa dall’attraversamento di un cinghiale è solo uno degli ultimi, con esito mortale, dovuti a questa grave problematica che registra ogni anno centinaia di feriti e gravissimi danni alle automobili e alle persone coinvolte.
In provincia di Alessandria, i danni all’agricoltura causati da cinghiali ammontano a 529.706 euro, 81 gli incidenti stradali registrati nel 2020 (in Piemonte 1.100) e, in soli cinque mesi, da gennaio a maggio 2021, sono aumentate del 63% le richieste di indennizzo dei danni da parte degli agricoltori.
“La situazione è sempre più grave, deve continuare l’impegno della Regione e delle autorità preposte per ridurre il numero di selvatici. In merito agli incidenti mortali, con i nostri legali e dialogando con le associazioni dei Familiari e Vittime della Strada, come Coldiretti Piemonte, stiamo valutando la possibilità e l’ammissibilità per poterci costituire parte civile al fianco della società che è sempre più coinvolta in questa gravissima problematica”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021, pubblicato dal Ministero della Salute.
“In gioco, ricordiamo, ci sono il futuro delle nostre imprese, la sicurezza dei cittadini e l’intero equilibrio ambientale di vaste aree territoriali, anche di zone ad elevato pregio naturalistico. Per questo è urgente che le istituzioni, dalla Regione Piemonte in primis, non tergiversino e attuino urgentemente delle misure necessarie per contenere la fauna selvatica che è di proprietà dello Stato e lo Stato non può creare disagio, pericolo e danni ai propri cittadini che deve, invece, tutelare”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.
Una problematica la cui gravità sembra ancora non essere stata ben recepita da parte di tutti, nonostante i danni sempre più visibili nelle campagne, con scorribande di decine di esemplari sui terreni e la presenza dei cinghiali sulle strade urbane e sulle vie di comunicazione. Il mancato riscontro di una reale e completa percezione del fenomeno, rappresenta per il mondo agricolo, la classica beffa che si aggiunge al danno.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%). Nel mirino finisce soprattutto la presenza eccessiva di cinghiali, che il 69% degli italiani ritiene essere troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione.
Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. Alla domanda su chi debba risolvere il problema, un italiano su 2 (53%) ritiene che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni.
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