Pandemia e territorio in zona rossa ma gli alessandrini non rinunciano a festeggiare la tradizione della calza della Befana che viene appesa in oltre una casa su tre (38%) mentre ad una minoranza del 12% la Befana porta altri regali ed il resto non festeggia anche perché non ha bambini in casa.
E’ quanto evidenzia Coldiretti Alessandria per la Festa dell’Epifania al tempo del Covid, segnata quest’anno dalla solidarietà nei mercati di Campagna Amica, dalla calza sospesa per i bambini meno fortunati al pranzo gourmet a km 0 per i più poveri.
“Le difficoltà economiche, il lockdown e la chiusura dei negozi hanno pesato sugli acquisti, in calo stimato del 23% rispetto allo scorso anno ma immancabili nella calza sono cioccolate, caramelle e carbone dolce anche se la spinta provocata dall’emergenza Covid verso una alimentazione più salutista contagia la Befana 2021 e in molte famiglie – hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – tornano anche fichi e prugne secche, nocciole, noci e soprattutto biscotti fatti in casa. Un ritorno alla naturalità nel contenuto delle calze “appese” al camino dalla simpatica vecchietta che in passato ai più discoli regalava solo aglio, peperoncino, patate e carbone vero”.
Per molti bambini l’arrivo della Befana è anche l’occasione per ricevere gli ultimi regali delle feste, da qualche anno però l’appuntamento si è diffuso anche tra gli adulti che sfruttano l’occasione per scambiarsi o farsi doni, anche simbolici, spesso approfittando dell’inizio della stagione dei saldi. Un’ultima occasione di festa che fa salire, a livello nazionale, a quasi 4,5 miliardi il valore dei regali acquistati durante le festività di fine ed inizio anno.
Continuano intanto su tutto il territorio provinciale gli appuntamenti Coldiretti Alessandria con la solidarietà a favore delle famiglie in difficoltà con la consegna degli scatoloni di prodotti agroalimentari di alta qualità contenenti vino e olio, pasta e confetture, salumi e formaggi consegnati direttamente ai meno fortunati.
“Durante tutte le festività abbiamo continuato a portare avanti la più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del Coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento. Un segno tangibile della solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione, colpite dalle difficoltà economiche. Un dato su tutti deve far riflettere: sono circa 840mila i bambini con età inferiore ai 15 anni che in Italia hanno bisogno di aiuti anche per mangiare. Ecco perché il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.
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