SAN SALVATORE – Sull’emergenza Coronavirus che ha riguardato la struttura per anziani “Madonna del Pozzo” a San Salvatore interviene il direttore generale dell’Oda Massimiliano Vacchina: “Era il 15 del mese di giugno quando, inaspettatamente, la nostra RSA “Madonna del Pozzo” di San Salvatore Monferrato veniva colpita dal coronavirus. Da lì a poche ore, dopo un primo intervento dei medici dell’ Usca, su indicazione dell’ ASL AL , tutti gli Ospiti asintomatici, risultati positivi al tampone, venivano trasportati ad Alessandria presso la Clinica Salus: setting assistenziale a valenza sanitaria con copertura infermieristica h24. La decisione era presa a tutela della salute degli altri ospiti presenti in Comunità, negativi al tampone, e di tutto il nostro personale al momento in forza lavoro. Per 6 ospiti invece veniva ritenuto opportuno il ricovero in ospedale perché in condizioni di salute più critiche. Immediatamente la Comunità si attivava con encomiabile impegno per cercare di circoscrivere il focolaio attenendosi a tutte le prescrizioni indicate, in occasione dei vari sopralluoghi, dalla Commissione di Vigilanza dell’ ASL AL. Già comunque nel marzo scorso, a inizio epidemia, la struttura aveva adottato tutte le precauzioni indicate dai decreti ministeriali, fornendo al personale ogni dispositivo di protezione individuale prescritto e interdicendo ogni accesso in struttura a parenti e visitatori. Oggi a distanza di 23 giorni i risultati dei tamponi a tutti gli Ospiti e a tutto il personale effettuati lunedì scorso hanno dato, per tutti, esito negativo. Questo grande risultato non deve assolutamente portarci ad abbassare la guardia ma certamente è la riprova del lavoro svolto con grande professionalità in questo delicato periodo. Le condizioni di salute dei 12 ospiti ricoverati alla Salus sono notevolmente migliorate tanto che per alcuni di loro è già cominciato il conto alla rovescia; sabato 4 luglio il primo rientro alla Madonna del Pozzo di un ospite guarito e per altri di loro il primo tampone di controllo ha dato esito negativo. Purtroppo però due di loro non ce l’hanno fatta e si uniscono a quattro ricoverati in ospedale che ci anno lasciato. Sono 21 in totale i risultati positivi al focolaio da codiv19 su 54 ospiti. E 11 tra Oss e infermieri professionali su una equipe composta da 38 dipendenti. Desideriamo rivolgere un particolare pensiero agli ospiti che purtroppo non ce l‘hanno fatta, ai loro famigliari e a tutti coloro che ancora stanno combattendo la battaglia in vista della completa guarigione”.
Massimiliano Vacchina
Direttore Generale ODA