CERRINA – Lunedì mattina, improvvisamente, mentre passeggiava sul balcone di casa in via San Paolo n. 7, è mancato il prof. Leandro Calvo, classe 1919, che il 25 novembre avrebbe compiuto 95 anni. Lascia tre figli: Riccardo, dirigente scolastico presso l’istituto superiore Balbo di Casale, Pierluigi, medico presso l’ospedale Regina Margherita a Torino e Corrado, dirigente d’industria presso la Smurfit Sisa in provincia di Asti e membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, con le relative mogli e figli.
Il prof. Leandro Calvo, nato ad Odalengo Grande, ha vissuto una vita intensa in quanto nel 1939, a 19 anni, partì per il servizio di leva e vi rimase per sei anni in qualità di fante, combattendo con l’esercito italiano in Africa, dove nel 1942 venne fatto prigioniero dagli americani e trasferito in America, prima in Arizona e poi in California, a San Diego, dove imparò le lingue inglese e spagnolo, fungendo da traduttore per l’esercito americano con i prigionieri italiani. A novembre del 1945 venne rimpatriato dagli americani che lo sbarcarono al porto di Napoli. Raccontava: «a Napoli, una volta sbarcato, prima di tornare a casa in treno, mi presero tutto quanto avevo con me, lasciandomi solo gli abiti che avevo indosso». Tornato a casa, con il suo diploma di magistrali ottenuto prima della guerra, nel primo dopoguerra si trasferì a Torino dove insegnò per diversi anni presso le scuole elementari frequentate dagli orfani di guerra, mentre la sera studiava per conseguire la laurea in lingue straniere (spagnolo e inglese). Una volta ottenuta la laurea in lingue, per poter fare il direttore didattico, prese anche la laurea breve in “vigilanza del magistero” dopo di ché vinse il concorso di direttore didattico e venne trasferito in Puglia prima di ottenere l’avvicinamento, prima a Cocconato, e poi a Cerrina, dove conobbe colei che divenne sua moglie, Rita Bosco, maestra presso le scuole elementari di Cerrina mancata recentemente. Fece anche il sindaco del paese, dal 1970 al 1975, ma dopo cinque anni non volle più interessarsi di politica. Per tutta la vita ebbe una grande stima nei confronti degli americani ed era sua abitudine dire: «se Mussolini, prima di scendere in guerra, avesse fatto un viaggio in America e avesse visto quanto gli americani erano più progrediti rispetto a noi europei, non sarebbe mai sceso in guerra contro di loro». Una volta in pensione amava stare a casa con i famigliari, andare a giocare alle carte con gli amici al sabato, andare per i boschi attorno al paese alla ricerca di funghi e a tartufi oltre ad accudire all’orto sotto casa, a cui teneva moltissimo, infatti ancora il giorno prima di morire aveva dato istruzioni al figlio Riccardo sulle sementi da comprare (finocchi e insalata) che nei giorni successivi intendeva seminare.
Negli ultimi anni di vita gli acciacchi alla salute erano aumentati, ma nonostante ciò, per sua espressa volontà, viveva ancora a casa sua, assistito da una badante.
Il rosario verrà celebrato questa sera, martedì, alle ore 21 presso la chiesa parrocchiale di Cerrina ed il funerale verrà celebrato, sempre a Cerrina capoluogo, mercoledì pomeriggio alle ore 15,30.
Pier Carlo Cavallo