CASALE – Sconfiggere la crisi con droga a chilometro zero. E’ la nuova tendenza scoperta da polizia e carabinieri nell’ambito di un’articolata attività investigativa sul territorio monferrino. Diverse le metodologie di coltivazione ed occultamento, da chi preferisce la natura e l’aria aperta, nascondendo l’orto illegale tra alti tipi di colture, a chi il pollice verde lo usa in casa, con serre e lampade solari. La scorsa settimana la Polizia ha stroncato una produzione di canapa indiana a Pomaro, denunciando a piede libero un giardiniere professionista. I Carabinieri di San Salvatore, invece, hanno arrestato un giovane monferrino reo, secondo i Militari dell’Arma di aver organizzato una piccola serra domenistca. In manette Luigi De Santis, 31 anni di San Salvatore, accusato di aver creato un vero è proprio impianto a circuito chiuso per la produzione della cannabis indica. L’uomo infatti comprava i semi che, con notevole perizia, metteva in coltura fino a farli germogliare, poi li trapiantava in altri vasi e li sottoponeva, per accelerarne il processo di fioritura, alla potente luce di lampade alogene. Infine completava l’opera con un impianto di ventilazione ed irrigazione automatica. In casa sono state trovate 42 piante di cannabis indica, 250 grammi di Hashish e circa 5 kg di Marjuana confezionata in diversi sacchetti di plastica, oltre alla strumentazione necessaria al confezionamento ed alla pesatura. Dopo l’arresto De Santis è stato ristretto presso la casa circondariale “Cantiello e Gaeta” di Alessandria.
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