CASALE – Un vero e proprio stillicidio. Una lenta agonia che continua, di mese in mese, ad impoverire la Città, e soprattutto l’Ospedale Santo Spirito. Questa volta rischia di finire sotto la tagliola del Ministero della Salute, il reparto di Ginecologia ed Ostetricia. In base ad un decreto firmato dall’allora ministro Balduzzi, ma confermato da Beatrice Lorenzin, infatti, dovranno chiudere tutti i punti nascita che registreranno meno di 500 parti all’anno, e Casale, con i suoi 417 nati, è tra questi. Secondo il sindaco Palazzetti, che ha promesso un immediato intervento contro la chiusura, «Casale non meriterebbe un declassamento di questo tipo». In campo la nuova Commissione Salute di Palazzo San Giorgio, composta anche da medici e dallo stesso Primo cittadino, che si sta muovendo con Regione e Asl per trovare una soluzione al problema. In realtà si tratta di un cane che si morde la coda. Infatti il comprensorio casalese, considerando i numeri del passato, ha un potenziale di oltre 600 nascite, che tuttavia sono calate a causa degli altri tagli alla sanità casalese, che hanno depotenziato il reparto di anestesia e rianimazione, e soprattutto il centro neonatale e pediatrico.
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