CASALE – Il primo prelievo di organi effettuato al Santo Spirito risale a circa dieci anni fa, da allora molte persone hanno ricevuto una nuova speranza di vita grazie al gesto di estrema solidarietà compiuto dai parenti di persone che sono decedute presso la Rianimazione casalese. L’ultimo in ordine di tempo risale a domenica 6 gennaio scorso ed è stato compiuto dai familiari di una signora casalese di 78 anni che con grande sensibilità hanno acconsentito alla donazione degli organi della loro congiunta deceduta a seguito di una vasta emorragia cerebrale. Sotto la supervisione della dottoressa Anna Maria Pellerino, coordinatore locale per il prelievo di organi e tessuti, al Santo Spirito si sono subito attivate le procedure previste in questi casi e alle 10.30 di domenica mattina è partito il periodo di osservazione affidato ad una specifica Commissione medica affiancata da medici ed infermieri della Rianimazione, che hanno provveduto al mantenimento del donatore fino all’ingresso in sala operatoria. Alle 22 circa è arrivata a Casale l’equipe del Centro Trapianti delle Molinette di Torino diretta dal Professor Salizzoni per iniziare il prelievo del fegato e, intorno alla mezzanotte, sono arrivati anche gli specialisti dell’equipe di Urologia dello stesso ospedale per procedere al prelievo dei reni. Per oltre 4 ore strumentisti e personale di sala del blocco operatorio di Casale Monferrato hanno coadiuvato gli specialisti torinesi per portare a termine l’impegnativo intervento e, poco dopo le 2 di notte gli organi donati sono partiti alla volta di Torino. Qui il fegato è stato trapiantato con successo nella mattina stessa mentre i reni erano attesi all’ospedale di Novara per essere trapiantati a due pazienti in lista d’attesa. Gli operatori sanitari casalesi impegnati nel diffondere la cultura della solidarietà desiderano far pervenire ai familiari della sfortunata paziente un pensiero di gratitudine e vicinanza, nella speranza che sia loro di conforto sapere che grazie al loro gesto di sensibilità oggi tre persone hanno riacquistato la speranza di vivere.
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