CASALE – Il Rotary Club di Casale Monferrato, aderendo ad un progetto internazionale USAID (United States Agency International Development) nato negli Stati Uniti e accolto dal Distretto 2032, ha donato ad Ospitalità CDR Casale un concentratore di ossigeno, ovvero un importante supporto terapeutico che serve a concentrare l’ossigeno dell’ambiente a beneficio dei pazienti affetti da broncopneumopatie croniche o comunque colpiti da affezioni dell’apparato respiratorio e che necessitano della somministrazione programmata e prolungata di ossigeno.
Il Presidente del Rotary Club di Casale Monferrato dott. Giacomo Alberghina ha personalmente consegnato in Ospitalità CDR l’utilissimo dispositivo accolto dal Presidente dott. Mario Botta, Dal Direttore Sanitario Dott.ssa Daniela Degiovanni, dal Direttore dott. Dario Gallon e ha firmato il Libro d’Oro dei Benefattori, che dal 1721 racconta i gesti di benefica liberalità a favore degli ospiti della struttura. “E’ un grande orgoglio per il Rotary – ha commentato Alberghina – poter dare questo segno concreto di vicinanza ai nostri anziani e alle strutture che se ne prendono cura, offrendo uno strumento fondamentale per fornire terapie precoci e adeguate ad anziani con insufficienza respiratoria, evitando possibilmente anche il ricovero in ospedale. Un particolare ringraziamento lo dobbiamo al nostro Governatore Silvia Scarrone, che molto si è spesa in prima persona per realizzare questo importante progetto realizzato con il supporto di USAID, e a tutto lo staff del Distretto Rotary 2032. Un impegno davvero importante se pensiamo che ha permesso di donare un concentratore di ossigeno a ben 63 RSA in tutto il Distretto.”
Le parole di ringraziamento espresse al Rotary Club dal Presidente Botta sottolineano come “il concentratore di ossigeno sarà necessario anche dopo il periodo pandemico, perché di grande utilità in quelle patologie proprie dell’anziano come le BPCO (Broncopneumopatie croniche ostruttive), in cui l’ossigeno-terapia offre un supporto terapeutico importante, rinviando, spesso evitando, il ricovero presso i presidi ospedalieri , fonte di disagio per il paziente abituato all’ambiente, ai ritmi e alle cure delle RSA; uno strumento necessario, destinato ad essere utilizzato nel tempo, indispensabile alla cura e per la qualità di vita dell’anziano”.