CASALE – Si è concluso con successo Donacibo, la colletta di alimenti per le persone in difficoltà economica che si è svolta a Casale negli Istituti superiori Leardi, Sobrero e Balbo-Palli-Lanza e che è promossa dalla Federazione Nazionale Banchi di Solidarietà. Complessivamente sono stati raccolti 67 scatoloni di cibo nelle varie scuole, fra cui primeggia il Lanza dove il quantitativo donato è stato davvero notevole. «Senza l’aiuto degli studenti, degli insegnanti e del personale non docente che hanno coordinato l’iniziativa, tutto questo non avrebbe mai potuto essere realizzato» affermano i volontari dell’Associazione Amici de la Fraternità (che distribuiranno gli alimenti ai poveri della zona) ringraziando quanti si sono impegnati nei giorni scorsi. Adriana Canepa, una delle insegnanti promotrici al Balbo, riconosce nell’iniziativa «uno stimolo per alzare lo sguardo dal proprio ombelico. Proporre Donacibo ai miei studenti è stato semplice ma allo stesso tempo una sfida: è un gesto che costringe ognuno a uscire dalla propria misura e a guardarsi intorno. Mi ha colpito come tanti ragazzi si siano coinvolti, dando tempo e fidandosi della proposta». Livia Novelli, insegnante del Leardi, osserva che «Donacibo è sempre una bella occasione per approfondire i rapporti e lasciarsi stupire dalla generosità di tanti. È bello entrare a scuola e trovare un collaboratore che si interessa all’iniziativa o una collega che ti chiede del gesto. I ragazzi poi si sono dati da fare dimostrandosi capaci di gratuità». E i veri protagonisti sono stati proprio gli studenti, innanzitutto i rappresentanti di classe e d’istituto responsabili di spiegare ai compagni le modalità della raccolta, ma anche i tanti che si sono offerti di dare una mano o hanno donato qualcosa. Vittoria Garrone, rappresentante d’istituto al Balbo, racconta entusiasta la propria esperienza: «A metà settimana – dopo gli avvisi, le circolari e la presentazione in aula magna con una grandissima e vivace partecipazione – per incrementare la raccolta la professoressa Canepa e io siamo passate a ricordare l’iniziativa in ogni classe e da quel momento c’è stato un boom di alimenti tanto da dover chiedere altri scatoloni che li potessero contenere. È stato bello andare di persona nelle classi riscontrando una risposta così positiva e anche lavorare gomito a gomito con ragazzi che quasi non conoscevo, molti di loro mi hanno davvero sorpresa e mi sono stupita di trovare così tante persone che condividono la mia stessa idea. Anche le bidelle si sono coinvolte e ci hanno molto aiutato». In un’epoca di rapporti troppe volte virtuali, una proposta che mette al centro la persona fa uscire allo scoperto un’umanità nuova, capace di generare incontri e solidarietà.
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