CASALE – “Sono qui per rispondere alla chiamata del Signore e continuare il mio cammino di vita in questa comunità del Valentino”. Ha salutato così don Roberto Gualdoni dall’ambone della basilica del Sacro Cuore di Gesù domenica scorsa, nel corso della celebrazione della Santa Messa di insediamento da lui presieduta. Ad accoglierlo “ufficialmente” la chiesa gremita di casalesi, ma anche una nutrita rappresentanza di astigiani appartenenti alla parrocchia del Don Bosco, dove don Roberto ha ricoperto l’incarico di parroco per ben 11 anni, che hanno partecipato commossi e riconoscenti alla festa di ingresso al Valentino. Don Roberto Gualdoni, originario di Inveruno, classe 1951, è salesiano dal 1969 e sacerdote dal 1979. Le sue “obbedienze” nell’ambito della congregazione lo hanno condotto in diverse opere salesiane, soprattutto come incaricato di oratorio: a Torino Rebaudengo dal 1981 all’88, poi a Rivoli dall’88 al 2000, all’Agnelli dal 2000 al 2005 e successivamente ad Asti, da dove proviene e dove ha ricoperto il ruolo di parroco al don Bosco. Un paio di parentesi vissute al Noviziato di Pinerolo e a Foglizzo, in una struttura per minori, completano la sua esperienza di salesiano. Ha condiviso l’ultimo anno con don Roberto Gorgerino, ex direttore dell’Opera di Casale trasferito ad Asti nel settembre del 2015, presente anch’egli alla celebrazione insieme ad altri confratelli dell’attuale comunità. Hanno concelebrato la Messa don Giampio Devasini, vicario del vescovo di Casale, che ha espresso la sua gioia nel condividere l’evento e ha ripercorso gli importanti “intrecci” della vita di don Bosco con il Monferrato e la Curia casalese, a testimonianza di un’amicizia tra salesiani e diocesi che affonda le sue radici nella storia; don Sabino Frigato, vicario dell’ispettore dei salesiani piemontesi, che ha fatto le veci del superiore don Enrico Stasi, impegnato a Torino per la consegna delle croci ai missionari partenti della Famiglia Salesiana; il direttore dell’Opera casalese don Marco Durando, insieme a don Giorgio Ferroglia, e alcuni confratelli del Don Bosco di Asti. Il neo parroco ha insistito molto sulla sua volontà di camminare insieme come comunità “nell’accoglienza reciproca delle diversità, dove ciascuno si senta di donare il proprio contributo di tempo, di competenza, di servizio, riconoscendo i propri limiti e accettando quelli degli altri, proprio come si vive in famiglia”. Molto emozionanti le parole dei bambini del catechismo che lo hanno salutato attraverso letterine, che don Roberto ha citato nell’omelia, così come il ringraziamento dei parrocchiani di Asti per quanto vissuto e condiviso negli 11 anni insieme, e il benvenuto dei valentinesi, che gli hanno espresso il desiderio di sostenerlo nel suo incarico e di collaborare.
Al termine della celebrazione un momento conviviale ha proseguito la festa, e nel pomeriggio don Roberto ha potuto partecipare al primo battesimo dal suo arrivo al Sacro Cuore di Casale.
Da lunedì scorso sono aperte presso l’Oratorio le iscrizioni per l’anno catechistico, che riprenderà mercoledì 12 e sabato 16 ottobre. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 19, l’Oratorio è aperto per richiedere informazioni e formalizzare l’adesione al cammino catechistico. In questi giorni stanno riprendendo poco per volta gli incontri dei gruppi presenti nell’Opera: dalla comunità animatori ai Salesiani Cooperatori, dalle mamme e papà al Gruppo Missionario, dalle giovani coppie ai catechisti, per programmare e avviare un nuovo anno pastorale all’insegna della collaborazione e dello spirito di famiglia, proprio dello stile salesiano voluto da don Bosco. La Comunità sta preparando anche la festa di inizio anno pastorale che si svolgerà domenica 2 ottobre, con la celebrazione della messa alle 10.30 (che sostituisce quelle delle 10 e delle 11.15) e nuovamente festa insieme.
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