CASALE – La pioggia prevista, che però non si è fatta vedere, ha fatto cambiare il programma della processione della Domenica delle Palme che si è svolta in Duomo, anziché dalla chiesa di Santo Stefano alla Cattedrale. Il rito presieduto dal vescovo mons. Gianni Sacchi per la commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme si è svolto nell’atrio della Cattedrale. Dopo la benedizione dei rami d’ulivo, i celebranti hanno raggiunto l’altare per l’Eucarestia.
Il Vescovo nella sua omelia ha ricordato che “celebriamo Gesù perché nella Settimana santa si è compiuto il suo mistero di salvezza. Il cristianesimo è nato dagli eventi pasquali. Il calvario e la croce sono due realtà dove tutto si concentra e da cui tutto parte nella nostra fede di cristiani. Nella settimana santa tutto cambia ritmo, tutto rallenta, si percorrono i giorni legati a momenti speciali della vita di Gesù, passo dopo passo nei suoi ultimi giorni di vita, dall’ingresso a Gerusalemme alla mattina di Pasqua, quando la pesante pietra della morte è stata ribaltata. Sono davvero i giorni del nostro destino. Noi cristiani siamo vicini a Dio nei giorni della sua sofferenza, Dio soffre, Dio muore per noi”.
Ha aggiunto: “Il grande arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini scriveva che l’essenza del cristianesimo è la contemplazione del volto di Dio crocifisso. Stiamo vicini a lui come a tanti fratelli e sorelle crocifissi nelle loro sofferenze. Il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, morto per ordine di Hitler il 9 aprile 1945 nel campo di concentramento di Flossenbürg, scriveva che come con Gesù, Dio non ci salva dalla sofferenza ma ci salva nella sofferenza, non ci protegge dalle morte ma nella morte, non ci libera dalla croce ma nella croce. Dobbiamo passare anche noi queste realtà che fanno parte della nostra esperienza, della nostra vita. In questa settimana si leggeranno i vangeli, i passi più importanti degli ultimi momenti della vita di Gesù e li ascolteremo con commozione”.
Ha concluso il Vescovo: “Gesù ci dona la sua vita: incarnazione e passione si abbracciano. Gesù entra nella morte come è entrato nella carne, perché nella morte entriamo tutti, attraverso questi momenti capiamo il senso profondo della nostra esistenza. Gesù attraversa la morte raccogliendoci tutti e trascinandoci con sé in alto con la forza della resurrezione”.
Mons. Sacchi ha invitato tutti a vivere la Settimana santa “in una vera immersione nel mistero di amore infinito che Dio ci dona, seguendolo passo dopo passo attraverso i riti che ritmano i giorni che vivremo. Ci accompagni in questi giorni il nostro amore per lui”.