CASALE – Nei giorni scorsi si è tenuto il flash mob sotto forma di atto performativo in piazza Mazzini a Casale. La piazza era costellata di jeans, donati da cittadini, scuole e associazioni. Ringraziamo l’Istituto Cesare Balbo e l’Istituto Leardi dove le rappresentanti di classe si sono offerte di raccogliere jeans che gli studenti hanno voluto donare, Me.dea e donne in movimento, associazione alla quale dedichiamo un grazie speciale per essere scesa in piazza insieme a noi a protestare contro il victim blaming. “L’installazione ha avuto molto successo, ha attirato l’attenzione di persone di qualsiasi fascia d’età e siamo molto fiere del risultato ottenuto” spiega Irene Manca referente provinciale di Break The Silence Italia. A fine giornata sono stati contati circa cinquanta jeans, in buone condizioni, che verranno donati al Comitato di Casale Monferrato al fine di donarli alle fasce di popolazione più bisognose. “Ho avuto un interessante riscontro con una ragazza di tredici anni che ha affermato che tutte le frasi che ha letto le ha riscontrate in numerosi film da lei visionati, sostenendo che anche la nostra stessa cultura trasmette il messaggio sbagliato” afferma Giada. Diversi jeans, infatti, avevano affisso un foglio con frasi significative: tutte quelle frasi che abbiamo potuto raccogliere e che sono legate dal minimo comun denominatore di frasi sessiste e misogine che le donne si sentono dire ogni giorno: “Quella maglia è troppo scollata, quella gonna è troppo corta, il rossetto è troppo accesso, lo hai provocato, è colpa tua”. Il nostro scopo è stato quello di sensibilizzare in merito alla vittimizzazione secondaria, fenomeno per il quale una donna che subisce violenza, è costretta a viverla una seconda volta per colpa delle istituzioni che legittimano le differenze di genere. A tale scopo, l’installazione aveva come sottofondo la voce di Irene, la referente dell’Associazione, che rimbombando nelle orecchie dei passanti ha fatto riflettere su queste tematiche. La voce, riproduceva le medesime frasi, il significato del Denim Day e una riflessione su cosa sia la cultura dello stupro presente nella nostra società. La nostra speranza è quella di aver lasciato un semino in un terreno abbastanza fertile, che possa germogliare in una pianta piena di frutti contro la violenza di genere e la vittimizzazione secondaria. Vogliamo far sentire la nostra voce che urla contro il patriarcato e contro la società che giustifica lo stupro dell’uomo accusando la donna. È stato il primo evento con queste finalità, ed è stato decisamente impattante, ci ritroveremo presto per altri eventi in città. Ci faremo sentire, ancora e ancora, fino a quando sarà necessario. È una lotta che non finisce qua, combattiamo insieme per “rompere il silenzio”.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.