Venerdì 13 ottobre, in occasione delle celebrazioni dei duecentouno anni dalla morte di Antonio Canova, la Gypsotheca di Possagno (Treviso), paese Natale del celebre scultore, ospiterà lo spettacolo “La dolcezza ancor dentro mi suona” ossia la rilettura in chiave musicale, danzata e poetica della “Vita Nova” dantesca, recentemente andato in scena anche lo scorso 16 settembre presso la Basilica del Santuario della Madonna di Crea.
Protagonisti saranno l’artista monferrina Elisa Cipriani, direttrice artistica del “Sut la Cupola Camagna Classic Festival”, il ballerino storico dell’Arena di Verona, Luca Condello e l’attore e regista veronese Alfonso De Filippis.
L’evento avrà luogo nella prestigiosa sala ottocentesca della Gypsotheca ossia il museo che racchiude i calchi in gesso delle più importanti opere dello scultore.
È risaputo che Canova, uno dei massimi interpreti del Neoclassicismo, abbia trovato nella rappresentazione della danza, la più felice espressione della grazia e della bellezza. Le sue opere infatti, anche quelle che non hanno per soggetto l’arte di Tersicore, esprimono l’essenza stessa della danza ossia il movimento, attraverso la tensione muscolare dei corpi o le pieghe fluttuanti delle tuniche.
La danza di Elisa e Luca, celebrerà in armonia e leggerezza l’incontro fra danza, scultura e poesia. Grazie alla voce di Alfonso De Filippis, racconteranno danzando l’amore struggente e totalizzante che Canova provò per la sua Arte che può essere equiparato per intensità a quello di Dante per la sua Beatrice.
Allo scopo di promuovere al meglio l’evento, la fotoreporter inglese Anne Conway, che da più di trent’anni risiede nel Monferrato (a Madonna dei Monti sulla panoramica di Grazzano Badoglio), ha raggiunto Elisa e Luca a Possagno e ha realizzato una serie di scatti cogliendo le similitudini tra le forme plastiche dei gessi canoviani e la danza dei due artisti.
Un lavoro attento e sensibile che ha messo in risalto l’unicità del Museo, che è anche la Gypsotheca più grande d’Europa, e l’armonia delle movenze dei danzatori. Un reportage suggestivo e poetico che preannuncia l’eccezionalita’ dell’evento del prossimo 13 ottobre.