OCCIMIANO – La scuola Secondaria di I grado di Occimiano (Istituto Comprensivo “Don Milani”) ha vinto un premio prestigioso: la menzione speciale nell’ambito del Concorso Nazionale “I giovani ricordano la Shoah” con “L’Albero di Nina”, un albo illustrato sulla deportazione degli ebrei di Casale, scritto e disegnato dagli studenti della classi III A e III B coordinati dalle docenti Anastasia Balestriero, Sara Faroni, Paola Malfatti. Due alunni delle classi vincitrici si sono recati a Roma per la premiazione che si svolge ogni anno al Quirinale, in occasione del Giorno della Memoria.
Per la secondaria di Occimiano si tratta del secondo premio nell’ambito del Concorso: nel 2016 la stessa scuola aveva infatti vinto il premio nazionale con “Il libro di Josef”, diario immaginario di un ragazzo tedesco di famiglia nazista che diventa amico di un ebreo. Qualche anno fa un altro lavoro preparato per il Concorso (“Il mondo di Giorgio”, dedicato allo scrittore Bassani) è stato presentato a Torino, nella sede dell’Istoreto, in una giornata di studi dedicata alle scuole.
“Sono molti i lavori del nostro Istituto – ricorda il Dirigente Riccardo Calvo – che hanno passato la selezione regionale e tre vengono esposti periodicamente in occasione della mostra itinerante del Concorso. Questo ulteriore riconoscimento ci onora perché è il segno di una continuità didattica, dell’attenzione costante a tematiche come la Shoah che purtroppo la contemporaneità rende sempre più attuale e necessaria”.
“Il tema previsto dal bando di quest’anno – spiegano le docenti – riguardava la deportazione degli ebrei italiani dopo l’8 settembre 1943 e subito si è deciso che la storia della Comunità di Casale andava raccontata”.
Il lavoro ha previsto una fase preparatoria in cui gli studenti hanno approfondito la Shoah e consultato alcuni siti di storia locale come quello dell’Isral (Istituto Storico della provincia di Alessandria). Si è poi passati ai ricchissimi database del Cdec (Centro di documentazione ebraica) e dello Yad Vashem (Centro di Studi sulla Shoah con sede a Gerusalemme), dove gli studenti hanno raccolto informazioni sugli ebrei arrestati a Casale, seguendone i loro destini.
In questa fase la Comunità Ebraica di Casale ha fornito un prezioso apporto, inserito anch’esso nel lavoro presentato: Bruno Carmi ha ripercorso la storia della Comunità, Elio Carmi ha fatto il punto sulla situazione attuale.
Si è deciso infine di riversare tutto il lavoro di ricerca in un albo illustrato, in modo da renderlo fruibile per ragazzi di V primaria/Scuola secondaria di I grado. Per creare l’albo, alcuni alunni hanno scritto i testi che raccontano la storia della deportazione degli ebrei casalesi, altri l’hanno illustrato con disegni. Testi e disegni sono stati digitalizzati, impaginati e stampati.
Nell’albo, Nina racconta due vicende che si intrecciano e si contrappongono: la sua, piena di speranza, di bambina salvata dalla deportazione grazie a un gesto eroico, e quella più tragica degli ebrei arrestati a Casale e deportati ad Auschwitz, dei quali nessuno è tornato. Alcuni dei deportati prendono la parola, raccontando la loro vicenda personale.
Conclude il lavoro un’appendice in cui si racconta la ricerca storica e si forniscono la bibliografia e la sitografia, in modo che i lettori dell’albo possano svolgere una ricerca personale.
“L’albero del titolo – spiegano le docenti – è un’immagine simbolica di speranza, è il melograno che si trova nel ‘cortile delle Api’ della Comunità di Casale”.
“Dedichiamo questo premio, con commozione e orgoglio, ad Elio Carmi, che in questi anni ci ha sempre incoraggiati, credendo nell’importanza del lavoro svolto a scuola per creare uomini migliori, come il nostro Josef”.