Sabina Malgora in qualità di ideatore e curatore e Vittoria Oglietti in qualità Responsabile Relazioni esterne, tra una folla entusiasta e ammirata, hanno aperto le porte di una moderna “Camera delle Meraviglie”. Mummie egizie tra Storia, Scienza e Tecnologia al Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia.
Laura Castelletti, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura ha sottolineato che la nuova esposizione dà il via alla rinascita del museo. Quindi è intervenuto il Direttore del Museo, Paolo Schirolli che ha sottolineato come questo sia il punto di arrivo di un lungo percorso di ricerca, ma anche il punto di partenza per nuovi percorsi. Infatti Il progetto di studio ed esposizione è nato nel 2012 da un’idea del direttore stesso e Sabina Malgora, direttore del Mummy Project. È poi stata la volta della curatrice dell’esposizione Sabina Malgora che ha spiegato l’idea dell’esposizione: essa crea il senso di meraviglia e stupore che caratterizzava le camere delle meraviglie dei secoli scorsi, con un ingresso attraverso il cerchio di una TC (tomografia computerizzata). Qui è esposta una collezione inedita di mummie ritrovate nei magazzini: sono umane, tre teste di una donna, un bambino ed un uomo, ma tante mummie animali, gatti, falchi e coccodrilli e serpenti, per un totale di 27 reperti. Le mummie catturano l’attenzione e creano un’atmosfera magica perché “sono musei biologici, sono testimoni di epoche passate e custodi di preziose informazioni, che oggi le moderne tecniche di indagine permettono di recuperare nel totale rispetto dei reperti”.
Questo viaggio meraviglioso nell’Antico Egitto è corredato da pannelli che permettono di approfondire gli argomenti sia storico-archeologici che scientifici, con un corredo iconografico di immagini bellissime di tombe e corredi scattate dai fotografi dello Studio Alquati, Daniela Bardelli e Michele Alquati del Mummy Project. Magnetici i due video realizzati da Roberto Poli che permettono di fare vere e proprie autopsie virtuali alle mummie, scoprendo chi e cosa si cela sotto le bende, come sono state mummificate, ma anche le diverse scienze coinvolte nello studio ed i professionisti dell’équipe multidisciplinare, tra cui l’antropologa e odontologa forense Chantal Milani, l’archeo-antropologa Francesca Motta, la specialista di mummie animali Lidija McNight, Ricercatore associato, Scholl of Earth and Enviromental Sciences, Faculty of Science and Engeneering, University of Manchester (UK). Affascinante inoltre poter vedere che volto aveva la mummia maschile grazie alla ricostruzione forense di Jonathan Elias, Direttore dell’Akhmim Mummy Studies Consortium della Pennsylvania (USA) e membro del Mummy Project. Una piccola sezione è dedicata all’apprendimento attraverso la manipolazione: qui alcune repliche di mummie si possono prendere tra le mani!
Una mostra davvero nuova e innovativa, con un catalogo che le rende merito, che per la prima volta in Italia rende protagonista la ricerca multidisciplinare ed il metodo scientifico, ma con la capacità di emozionare. La pelle d’oca resiste fino alla fine, quando si esce attraverso un corridoio fiancheggiato dalle acque del Nilo alla prima cataratta e la montagna di Aswan all’orizzonte, in una immagine così viva del fotografo Paolo Bondielli da poter sentire quasi il vento ed il rumore dell’acqua.
Il plauso va a tutti quelli che hanno reso possibile questo progetto ed al prezioso sostegno di: Gemini Rx, Asst Fatebenefratelli Sacco, The University of Manchester, Studio Alquati, Amsc Akhimim Mummy Studies Consortium Pennsylvania, Gp Batteries, Reiss-Engelhorn Mussen, Eurac Research, Adamantio, Enzo Omodei srl, Reale Costruzioni srls, Industria colori, Morreale snc.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.