Dalle mele alle patate, l’aumento dei prezzi per i consumatori ad un tasso superiore di 40 volte quello dell’inflazione è un pericoloso segnale di allarme sullo sconvolgimento in atto sul mercato di frutta e verdura con le difficoltà nelle esportazioni, la chiusura delle mense e dei ristoranti e la mancanza di lavoratori stranieri che alimentano anche speculazioni con compensi che in molti casi non coprono neanche i costi di produzione degli agricoltori.
E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti nel sottolineare che sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione a marzo si evidenziano al dettaglio nel carrello della spesa sulla frutta del 3,7%, con punte del 4% per le mele e del 4,1% per le patate, a fronte del dato medio sull’inflazione in discesa allo 0,1%.
Quattro aziende ortofrutticole su dieci (38%) sono in difficoltà secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’ anche per il cambiamento delle modalità di acquisto con gli aumenti mensili di spesa che vanno dal +14% per la frutta al +24% per gli ortaggi nei supermercati che non hanno compensato le perdite all’estero e nella ristorazione.
“In questo momento di difficoltà per aiutare il Made in Italy, il consiglio è quello di privilegiare l’acquisto di frutta e verdura nazionali riconoscibile dall’obbligo di indicare l’origine su etichette e cartellini – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. La scelta migliore, per aiutare anche l’economia del territorio, è quella di comprare sia direttamente dagli agricoltori o al Mercato Coperto di Campagna Amica. Per entrambe le soluzioni spesa recapitata a domicilio senza costi aggiuntivi e la garanzia di una spesa a filiera cortissima”.
La situazione è drammatica per molti agricoltori con i raccolti già impoveriti dall’alternarsi di gelo e siccità per un andamento climatico del tutto anomalo al quale si aggiungono gli effetti della mancanza di lavoratori stagionali.
“Lo scorso anno sono stati circa 1.800 i lavoratori assunti con contratto stagionale sul territorio provinciale – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – soprattutto nelle aziende vitivinicole, per i lavori in vigneto anche se non dobbiamo dimenticare la loro importanza per l’ortofrutta, specialmente in alcune zone, come ad esempio Castelnuovo Scrivia. Serve intervenire urgentemente con la raccolta in corso per ortaggi in serra e in pieno campo”.
Per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura la Coldiretti ha varato la banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro con le aziende agricole che assumono.
Sul portale JobinCountry raggiungibile dal sito www.coldiretti.it è possibile:
- per le aziende, inserire offerte di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste e le condizioni relative alle offerte (come mansioni e retribuzione);
- per chi è in cerca di occupazione, è possibile inserire il proprio curriculum e la propria disponibilità alla nuova occupazione, e mantenere sempre aggiornati i propri dati professionali.
“Per consentire a tanti cassaintegrati, studenti e pensionati italiani che si sono proposti lo svolgimento dei lavori nelle campagne è necessaria però subito una radicale semplificazione del voucher in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.