CASALE – Sabato scorso, 9 novembre, nell’ambito dei festeggiamenti per i 550 anni dalla nascita della diocesi di Casale, l’associazione Arte e Storia ha promosso una giornata di studi intitolata “Casale capitale. Guglielmo VIII Paleologo. La diocesi e la città”.
Il convegno, che si è tenuto nella sala Marescalchi del Castello dei Paleologi, è stato suddiviso in sei interventi presentati nell’arco dell’intera giornata. Come tante tessere di un unico mosaico, le relazioni proposte hanno formato un’immagine esauriente del periodo storico trattato e dell’evoluzione di Casale da borgo a capitale del Monferrato.
L’indagine ha preso avvio, dopo i saluti del vescovo Gianni Sacchi e del sindaco Emanuele Capra, dalla descrizione delle figure che ebbero un ruolo determinante nella trasformazione della pieve di Casale in sede vescovile. Il primo a prendere la parola è stato lo storico Aldo Settia che, con il suo intervento, ha approfondito la personalità di Guglielmo VIII, evidenziandone le indubbie doti di condottiero al servizio prima dei Visconti e poi degli Sforza, l’indole di abile politico capace di liberare il marchesato dagli antichi obblighi verso i Savoia e il forte temperamento, irriducibile nel raggiungere i propri scopi. Più pacato il fratello minore, il cardinale Teodoro Paleologo, docile pedina nei giochi di potere del tempo.
Di lui ha parlato il professore Paolo Rosso che dallo studio dei carteggi epistolari ha tratto spunti utili a comprenderne la personalità. Teodoro fu tra gli elettori di papa Sisto IV, il pontefice che concesse l’erezione della diocesi casalese ed è facile supporre che il suo voto abbia preteso un’adeguata contropartita. Non meno determinanti per la storia della città furono i continui colloqui a Roma di Pietro Tibaldeschi, primo siniscalco di Guglielmo e suo consigliere, la cui parabola politica di repentina ascesa e rovinosa caduta è stata piacevolmente tratteggiata dalla storica Beatrice del Bo.
Elisabetta Canobbio, docente presso l’Università degli Studi di Milano, ha proposto una comparazione interessante tra Casale e altre piccole realtà che nello stesso torno di anni videro una trasformazione urbanistica simile e ugualmente mossa dal desiderio di ascesa sociale e affermazione politica: Pienza, Saluzzo e Vigevano.
Di questi, il caso più significativo fu quello del piccolo borgo di Corsano, trasformato, nel 1462, nella monumentale città di Pienza per volere del pontefice Enea Silvio Piccolomini che lì ebbe i natali. Il caso di Pienza fece scuola e il formulario ideato per l’erezione della diocesi in questa città fu il medesimo utilizzato per Casale.
Nel pomeriggio le relazioni di Maria Beltramini, Antonella Perin e Carla Solarino si sono concentrate sull’edilizia, religiosa e civile, promossa in città da Guglielmo VIII e su quanta influenza vi esercitarono le innovative teorie architettoniche del Filarete.
Con il supporto di numerose immagini, sono stati ripercorsi i principali cantieri che interessarono la città: dalla costruzione di nuovi edifici di culto (San Domenico e il convento di Santa Maria degli Angeli) all’ampliamento di quanto già esistente (San Bartolomeo e Santa Croce). Interventi che favorirono un forte sviluppo culturale della città consono al nuovo rango assunto.
Di particolare interesse le riflessioni di Antonella Perin sulla costruzione dell’odierna chiesa di San Michele. Lì dove doveva sorgere il battistero della cattedrale venne costruita una struttura originale, unico esempio simile nel 500 di edificio di culto a due piani sovrapposti: sotto fonte battesimale del Duomo, sopra chiesa della Confraternita degli Angeli.
Molti dubbi rimangono su questa struttura: l’originalità della pianta, la distanza dalla cattedrale, il perché di una committenza privata, domande che invocano future indagini. Infine il corposo intervento di Massimo Caldera, funzionario della Soprintendenza, che con uno studio di minuziosa comparazione tra artisti che gravitarono nell’area casalese, opere e legami politico sociali, ha individuato gli aspetti principali dell’arte alla corte Paleologa. Il prezioso bottino di nuove conoscenze sulla storia di Casale raccolto alla fine della giornata di studi, confluirà nel prossimo numero della rivista Arte e Storia.
Elisa Massa