CASALE – Si è recentemente svolta la premiazione, in modalità streaming, del concorso “La pasta nel cinema”, indetto dalla Fondazione Vincenzo Agnesi e Museo delle Paste Alimentari di Roma.
Il concorso, giunto alla XXII edizione, è organizzato dal Museo Nazionale delle Paste Alimentari ed è aperto, tra le varie categorie, agli studenti di tutti gli ordini di scuola. Come si legge sul bando di partecipazione, «il concorso ha lo scopo di favorire la conoscenza e la valorizzazione della pasta alimentare italiana, l’educazione degli studenti all’apprendimento del valore nutrizionale di questo tipico cibo italiano e la diffusione della cultura gastronomica italiana nel mondo».
L’alunna Camilla Friggi della classe 5aA Grafica e comunicazione dell’Istituto Superiore “Leardi” di Casale Monferrato è risultata vincitrice del 1° Premio nella categoria Pubblica Istruzione, con un lavoro di computer grafica che riproduce una bobina di un film con inseriti nei fotogrammi vari tipi di pasta. A completamento dell’elaborato lo slogan: “La pasta e il cinema, una lunga storia italiana”.
«Prima di realizzare il progetto, mi sono informata sul museo che aveva promosso l’iniziativa, ho fatto seguire un momento di ricerca e di documentazione – racconta Camilla Friggi – Durante questa fase ho trovato vecchi filmati: vedendo quei nastri di rullini fotografici antichi ho subito pensato che sarebbe stato interessante avere un “film pieno di pasta”, per cui ho deciso di riempire un’immagine di un rullino con tante tipologie di pasta diverse. Devo ringraziare il mio professore che mi ha stimolata, stuzzicata e aiutata.»
Nel corso della premiazione, è stato insignito di un riconoscimento anche l’insegnante, prof. Pio Carlo Barola, il quale ha coordinato lo svolgimento dei lavori e ha seguito la classe nella realizzazione dei lavori. Soddisfazione è stata espressa dalla Dirigente Scolastico, Nicoletta Berrone: «Si tratta di un risultato molto importante e prestigioso, per il quale mi congratulo con la studentessa Camilla Friggi e con il docente Barola. L’opera vincitrice del premio è già visibile sul sito della fondazione Vincenzo Agnesi, fatto che porta alto il nome del Leardi come polo della creatività».
Redazione “Leardi”