Workshop finale, con le conclusioni del corso “Conoscere l’Europrogettazione per i progetti strategici del territorio Core Zone 6 Unesco, percorso formativo specialistico per amministratori locali” sabato 12 giugno al Teatro Ideal di Rosignano Monferrato, alla presenza di corsisti, docenti e organizzatori.
“Il progetto, promosso dai Comuni Core Zone Unesco e organizzato dalla Fondazione Ecomuseo Pietra da Cantoni, si è sviluppato attraverso lezioni importantissime che hanno posto in luce le potenzialità dei nostri territori e gli strumenti nonché le modalità per promuoverli e valorizzarli” ha aperto il sindaco di Rosignano Monferrato Cesare Chiesa.
Di lavoro di squadra e di entusiasmo ne ha parlato il presidente della Fondazione Ecomuseo Pietra da Cantoni Ecomuseo Corrado Calvo: “da soli e senza entusiasmi non si va da nessuna parte; questo territorio ha grandi potenzialità, ma è fondamentale far parte di un sistema e avere idee. Grazie al corso, tenuto da docenti di alto livello, abbiamo appreso come intercettare e partecipare ai bandi europei”.
Le attività di formazione, rivolte in primis ai giovani amministratori under 35 di nuova nomina, per contenuti e relatori, hanno attratto anche altre fasce di amministratori. Seguendo il programma messo a punto dall’europrogettista Gabriella Bigatti dell’Agenzia eConsulenza, l’attenzione del percorso formativo è stata focalizzata sull’europrogettazione, sulla nuova programmazione dei fondi UE 2021/27 e sullo sviluppo strategico dei territori coinvolti oltre che del marketing territoriale. Molte ore sono state dedicate ai Programmi Europei 2021-27, quali, tra gli altri: il Cerv, Diritti e Valori, Erasmus+, Creative Europe, Life, Cte/interreg.
“Tra gli obiettivi della proposta” ha spiegato la Bigatti, entrando poi nel merito della differenza tra fondi diretti e indiretti, “ci sono state: la formazione degli amministratori locali, coinvolti attraverso un training qualificato e puntuale sulle metodologie di cui si serve la progettazione europea; il trasferimento delle conoscenze del settore transnazionale/UE; l’avvicinamento dei discenti agli aspetti tecnici; lo sviluppo di una conoscenza qualificata delle opportunità di finanziamento comunitaria e di presentazione di una proposta progettuale di management”.
Ricordando, poi, che il QFP 2020-27 (Quadro Finanziario Pluriennale) prevede un bilancio a lungo termine di 1.074,3 miliardi di euro, ai quali si sommano 750 miliardi di euro dello strumento per la ripresa Next Generation Eu, la Bigatti ha aggiunto: “siamo in un periodo eccezionale e i fondi non mancano; occorre dotarsi di staff qualificati del settore, creare azioni di sistema e avere una presenza costante nell’ambito delle singole Call for Proposals. Questi progetti, quando arrivano sul territorio, generano economia!”. Oggi, più che mai, dunque, occorre scommettere sulle nuove dimensioni europee e, svecchiando approcci e/o prodotti promozionali che non funzionano più, bisogna puntare sul green e il digital. “Non tardate! Siate rapidi nel decidere! Non rischiate di non essere concorrenziali; attivate progetti e candidature già da questo 2021! Avete tutte le carte in regola per farlo”.
Richiamando la sfera digital, Ileno Celoria (docente ed esperto di fotografia) ha parlato di tecnologia e realtà aumentata e virtuale applicata agli infernot, illustrando le potenzialità delle fotocamere a 360°, in grado di raggiungere spazi inaccessibili, per consentire, oltre alla visita virtuale, anche interessanti possibilità di studio e analisi tecnico-matematiche. “Una tecnologia che potrà diventare strumento condiviso per favorire la partecipazione dei giovani verso una nuova promozione che dagli infernot si estenda alle cantine e non solo”.
Nell’ambito dei lavori di chiusura del Corso di Europrogettazione, tra i relatori è intervenuto anche Roberto Cerrato, Direttore dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, riconfermato nel suo incarico, di internazionalizzazione dei 14 siti Unesco italiani legati al mondo del vino, dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini. “La Componente 6 Unesco Monferrato degli Infernot racchiude un’essenza millenaria di sacrifici e di silenzi”, ha detto Cerrato; “questo territorio ha perso troppo tempo e ora sta recuperando, ma le iniziative servono se messe in un’unica rete, forti di un appel di autenticità e di un’interazione col territorio e col vino”.
Alle diverse identità dei Paesaggi Vitivinicoli e al percorso di internazionalizzazione degli stessi, Cerrato ha anche dedicato un libro fresco di pubblicazione. Tra le nuove iniziative annunciate da Cerrato su territorio, presto, un nuovo Parco Didattico Vitivinicolo a Treville. “Trattasi di un’iniziativa rivolta a bambini e ragazzi: su una superficie di un ettaro sorgerà una nuova vigna di Barbera, presso la quale i giovani andranno a vendemmiare e a conoscere, in campo, le diverse fasi della viticoltura; sulla stessa superficie, verrà costruito un Casot in Pietra da Cantoni”.
A rimarcare l’unicità del Monferrato, dal punto di vista storico-culturale e identitario, sono stati anche Andrea Desana (Casale Capitale delle doc) e il Presidente del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese Luigi Ronchetti. “Il terroir, così come, propriamente, lo intendono i cugini dell’oltralpe”, ha spiegato Ronchetti, “non è semplicemente territorio, ma è l’espressione del connubio di vitigno, clima, terreno e cultura. Il Monferrato possiede tutte queste componenti, che nella loro combinazione sono uniche. In particolare, gli infernot esistono in quanto esiste la Pietra da Cantoni; pertanto, oltre al grande valore storico-culturale e turistico degli infernot, è bene ricordare che la Pietra da Cantoni caratterizza altresì i nostri vini”.
A tal proposito, il geologo Alfredo Frixia (consigliere comunale a Treville) sta sviluppando uno studio su diverse aree vitate monferrine, per meglio comprenderne la composizione del terreno, che contribuisce e determinare le caratteristiche dei relativi vini.
Dalla Pietra da Cantoni ai muri, Giuse Scalva, già direttrice, tra gli altri, del Palazzo Reale di Racconigi e dirigente della Sovrintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali del Piemonte, ha infine lanciato l’invito ad imparare a “leggere anche i muri”, talvolta coperti da intonaci e, “spesso, custodi di importanti informazioni del passato”.
Il progetto, realizzato grazie al bando regionale “Interventi per la partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica del territorio”, è stato co-finanziato da Regione Piemonte e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, con il supporto dell’Anpci. Presente al Workshop, il consigliere regionale Domenico Ravetti.
LA VITA CASALESE PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA.
“La Vita Casalese”, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.