CASALE – Le “primarie” hanno rimesso in gioco il territorio. Pur con i limiti di tempo entro i quali hanno dovuto scegliere i candidati e convocare gli elettori alle urne, i due principali partiti del centro sinistra, Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà, hanno consentito ai propri elettori di esprimere le loro preferenze e scegliere i candidati che saranno inseriti nelle proprie liste per l’elezione dei parlamentari di Camera e Senato. Come noto si andrà al voto domenica 24 e lunedì 25 febbraio e si voterà col “famigerato porcellum”, cioè con le liste bloccate, compilate dalle segreterie dei partiti. Per questo è apprezzabile il correttivo, per quanto parziale, utilizzato dai partiti alleati di centro sinistra PD e SEL. Nelle liste saranno inseriti non soltanto i personaggi graditi alle segreterie, ma anche i primi classificati nelle “primarie” svoltesi a livello locale.
Nella nostra provincia i primi classificati del PD sono Daniele Borioli (con 2361 voti), di Valenza, segretario provinciale del PD ed ex assessore regionale, e Cristina Bargero (con 2078 voti), di Casale, ricercatrice presso l’Ires Piemonte (Istituto di ricerca economico e sociale della Regione Piemonte). Seguono: Federico Fornaro (1921 voti), sindaco di Castelletto d’Orba, Oria Trifoglio (1716 voti), ginecologa di Alessandria, Germano Marubbi (1046 voti), assessore al Bilancio di Novi Ligure, Cristina Mazzoni (1037 voti), consigliera provinciale, Claudia Deagatone (801 voti), ginecologa tortonese, Piero Mega (729 voti), pittore.
Bargero e Borioli saranno inseriti ai primi posti delle liste del PD ed avranno pertanto la certezza di essere eletti qualunque sia l’esito per il partito. Considerando il fattore età, Bargero, che ha 37 anni, sarà candidata alla Camera dei Deputati nel collegio ‘Piemonte 2’ e Borioli al Senato.
In posizioni meno favorevoli (non si sa ancora se alla Camera o al Senato) saranno inseriti Federico Fornaro, Oria Trifoglio, Germano Marubbi e Cristina Mazzoni. Resteranno fuori Claudia Deagatone e Piero Mega.
L’affluenza alle urne è stata molto inferiore a quella delle primarie per la scelta del leader nazionale: 6622 elettori, contro 18 mila a livello provinciale; sabato a Casale hanno votato in 487 contro le 1900 persone che avevano votato al primo turno il 25 novembre, quando tuttavia PD e SEL hanno votato agli stessi seggi.
Questa volta SEL ha convocato i propri elettori separatamente dal PD. Le primarie di SEL si sono svolte domenica. Altra differenza rispetto al PD, erano predisposte schede separate per Camera e Senato e per ciascuna di esse schede specifiche per votare la componente femminile e quella maschile.
Ottimo il risultato conseguito a livello regionale da Fabio Lavagno di SEL, coordinatore regionale del partito di Vendola, e consigliere comunale di opposizione a Casale. Candidato alla Camera per il collegio ‘Piemonte 2’, si è infatti classificato primo con 732 voti su 1772 votanti. Il valenzano Di Carmelo si è fermato a quota 260. Sul fronte femminile per il collegio ‘Piemonte 2’ si è classificata prima Federica Rondinelli con 728 voti. Al Senato la donna più votata è Chiara Acciarini con 1.048 preferenze, mentre l’uomo più votato è stato Giuseppe Accalai con 949 preferenze.
Con il successo alle primarie di Bargero e Lavagno ed il quasi certo successo alle votazioni ufficiali di fine febbraio, Casale avrà nuovamente una rappresentanza il Parlamento.
Gli ultimi parlamentari casalesi sono stati: Riccardo Triglia (senatore per la Democrazia Cristiana dal 1979 al 1994); Silvana Dameri (deputata del PDS/DS dal 1996 al 2006); Angelo Muzio è stato deputato di Rifondazione Comunista dal 1992 al 1998, quando ha aderito al Partito dei Comunisti Italiani con cui ha concluso la legislatura nel 2001. Eletto al Senato nel 2001 nelle file de L’Ulivo in quota PdCI, ha aderito tuttavia ai Verdi per consentire loro la costituzione di un gruppo parlamentare autonomo fino al 2006. Eugenio Viale (deputato di Forza Italia dal 2001 al 2006). Marco Botta, del Popolo della Libertà, è stato parlamentare (in sostituzione del deputato Cattaneo Valerio) per due mesi lo scorso anno (dall’8 marzo al 18 maggio), il tempo massimo consentito per non dover rinunciare al seggio in Regione che mantiene tuttora.
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