KATHMANDU – Una fortissima scossa di magnitudo 7.4 è stata avvertita martedì in Nepal, la cui capitale Kathmandu è già stata devastata dal sisma del 25 aprile scorso, e a New Delhi e in altre parti del nord dell’India. Il tremore è durato un minuto. L’epicentro è stato localizzato a 22 chilometri a sud-est di Zham (Cina) e a circa 83 chilometri a est della capitale nepalese, dove i residenti sono fuggiti dalle loro case terrorizzati. Lo riferiscono le tv indiane. L’epicentro del sisma è in Nepal, secondo l’Usgs. Nel terremoto del mese scorso sono morte 8.150 persone, mentre 17.860 sono rimaste ferite.
Altre scosse tra magnitudo 5 e 6 hanno colpito in sequenza il Nepal, circa 10 minuti dopo il primo terremoto di 7.4 Lo ha registrato il Centro Sismologico Mediterraneo europeo (Emsc).
Ancora vittime. La nuova forte scossa di terremoto ha provocato diverse vittime, ha detto il portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Paul Dillon, secondo cui alcuni corpi sono stati trovati sotto le macerie di un edificio a Kathmandu. Fonti Onu hanno riferito che a seguito del sisma sono crollati diversi palazzi.
A causa della straordinaria gravità di questo sisma, dopo lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille disposto nei giorni scorsi, la Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, ha indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 17 maggio 2015, come segno della concreta solidarietà di tutti i credenti. Caritas Italiana ha inviato un primo aiuto di 100.000 euro alla Caritas del Nepal. Caritas è presente in Nepal ed è sostenuta negli interventi da Caritas India e da tutta la rete Caritas. Sono ad oggi oltre 7mila le vittime accertate, ma il bilancio è sempre provvisorio, del sisma di magnitudo 7,9 che ha colpito lo stato asiatico del Nepal nella mattina del 25 aprile, con epicentro tra la capitale Kathmandu e la città di Pokhara. Altissimo anche il numero dei dispersi sotto le macerie, in una zona dall’alta densità di popolazione ed in cui le costruzioni sono spesso fatiscenti. Anche nei Paesi circostanti le forti scosse sono state avvertite in modo distinto. Le priorità dei primi giorni restano cibo, acqua e riparo. Finora sono state raggiunte circa 4.000 famiglie e già distribuiti 3.000 teloni cerati e 10.000 tende. Il direttore di Caritas Nepal, padre Pius Perumana S.J., ha dichiarato subito dopo il sisma: «Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza; le scosse di assestamento sono state ancora molto forti e da quello che possiamo constatare al momento potrebbe trattarsi di una una situazione di grave emergenza». Al primo esame, ci sono moltissimi danni fisici, con il crollo di molti edifici, e molti altri che presentano crepe. «Grazie al cielo – aggiunge padre Pius – il terremoto si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo quindi molte delle persone all’aperto».
Caritas ha lanciato un appello alla solidarietà internazionale, sottolineando che con 25 euro si possono fornire alimenti liofilizzati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si può assicurare acqua per una famiglia per una settimana, oppure una tenda per ospitare 3 famiglie, oppure 30 kg di riso, sufficienti per una famiglia per un mese. Caritas Italiana, da anni presente nell’area anche con propri operatori, ha espresso subito vicinanza nella preghiera ed ha messo a disposizione un primo stanziamento di 100.000 euro per fornire il proprio supporto a fianco delle Caritas locali e delle popolazioni colpite. Inoltre, grazie anche ai suoi operatori nell’area, resta in costante contatto con le Caritas dei paesi colpiti, in coordinamento con l’intera rete Caritas. Dall’intera rete Caritas sono già stati messi a disposizione oltre 3 milioni di euro. Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Italiana, via Aurelia 796 – 00165 Roma, tramite c/c postale N. 347013 specificando nella causale: “Asia/terremoto Nepal” e tramite le Parrocchie attraverso la Caritas Diocesana.
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