COCCONATO (F.Z.) – Con una suggestiva scenografia, segnata dalla fioca luce dei lumini e animata da personaggi in costume, venerdì scorso, in occasione della quarta edizione dei “Lunga notte delle chiese”, è stata riaperta al culto venerdì scorso la millenaria pieve della Madonna della Neve, riportata all’originaria bellezza con un complesso intervento di consolidamento e restauro, interamente finanziato da privati.
Domenica 16 giugno, alle 17, è invece in programma la cerimonia di inaugurazione ufficiale. Il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, celebrerà la messa solenne. Al termine della funzione il borgo Brina presenterà il nuovo gonfalone ispirato dalla Madonna della Neve, realizzato da Stefano Davide. Seguirà un rinfresco offerto dai borghigiani.
La chiesa della Madonna della Neve, ampiamente rimaneggiata e ricostruita nel corso dei secoli, potrebbe risalire al X secolo, datazione supposta dagli studiosi in seguito al ritrovamento nelle murature di semirocchi di colonne e di un capitello cubico dalle particolari caratteristiche morfologiche. Originariamente era presumibilmente a tre navate, concluse da absidi. La pieve di Cocconato apparteneva alla diocesi di Vercelli ed era molto piccola, infatti nel 1299 coordinava solo cinque chiese. Alla fine del Seicento l’edificio venne ricostruito ad aula unica con due cappelle laterali e un allungato presbiterio. Nei primi decenni dell’Ottocento l’ex pieve assumeva l’aspetto odierno: nei lavori durati circa tre anni furono demolite le cappelle laterali, murate le porte che a lato dell’altare portavano alla retrostante sacrestia, pareggiato il fronte della facciata e costruito il piccolo campanile.
L’ultimo intervento di restauro avvenne nel 1989 e riguardò l’interno dell’edificio che versava in cattive condizioni di conservazione, ma purtroppo in tali lavori il consolidamento strutturale non venne eseguito correttamente e da alcuni anni erano comparse evidenti crepe nelle murature portanti, con rischio di crollo dell’antica chiesa, che hanno reso urgenti e non procrastinabili un nuovo intervento, su progetto dell’arch. Marina Cappellino e con la supervisione della Soprintendenza ai beni artistici e architettonici del Piemonte.