CASALE – «L’Italia deve ritornare a essere un Paese che progetta, che investe, che lavora e che produce. Per questo bisogna difendere e diffondere l’impresa ad ogni costo» commenta Giorgio Bragato, Presidente della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) provinciale e di Casale, che traccia un bilancio del 2015 sulla situazione del nostro territorio. Bragato spinge a riflettere sul valore della “Piccola Impresa”. «E’ come una famiglia, ha l’obbligo di non guardare ai fatti esteriori, ma deve muoversi alla ricerca della propria sopravvivenza. Bisogna far emergere il valore della “piccola impresa” artigiana perché nel territorio produce ricchezza economica che può essere messa a disposizione della comunità». «Per competere con efficacia – prosegue Bragato – ci sono diverse deformazioni da affrontare con determinazione, come ad esempio gli utili delle imprese personali che non hanno la medesima tassazione delle società di capitali. Non possiamo più accettare il pagamento della TARI anche sui rifiuti speciali che siamo costretti a smaltire fuori dal Comune, così pure il pagamento dell’IMU sugli immobili, che non è possibile dedurre integralmente. La tassazione totale supera il 62,2% sugli utili, diventa difficile sopravvivere. In sette anni gli impieghi bancari verso l’artigianato sono scesi del 25%. Scarso è l’interesse delle banche nei confronti delle piccole imprese». Servono nuove soluzioni, la CNA chiede «la riduzione della tassazione sugli utili e il favorimento dell’ingresso di nuovi soci, interessati allo svilupo di medio periodo dell’impresa». Dal punto di vista dell’Unione Artigiani il patto di stabilità all’interno degli Enti locali è un freno che va allentato. «E’ necessario favorire la ripresa degli investimenti pubblici con interventi mirati alla riqualificazione di scuole, uffici e territorio» spiegano alla CNA. Tra le proposte anche quella di dare un ruolo specializzato alle banche, finalizzato alla gestione della tesoreria dei clienti. In conclusione «servono strumenti nuovi, – spiega Bragato – specializzazione dei mestieri unendo le conoscenze antiche alle nuove tecnologie. E’ necessario fare rete e aggregazione tra le imprese. L’economia locale è sostenuta dalle piccole aziende, che sono realtà aperte all’inserimento di giovani diplomati per favorirne la crescita umana e professionale. Proprio in questi giorni abbiamo incontrato i ragazzi di terza dell’Istituto Leardi per affrontare le tematiche dell’economia locale. E’ indispensabile la specializzazione in un determinato settore e la preparazione scolastica va integrata e arricchita con stages, per conoscere le reali esigenze delle aziende. Innovazione, ricerca, organizzazione, buona legislazione ed efficienza della pubblica amministrazione sono le parole chiave per aiutare le piccole imprese ad agire sul territorio locale».
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