CASALE – Non ci sono parole per descrivere il vuoto che lascia Paolo Deregibus, mancato a 61 anni giovedì 9 febbraio per una grave malattia con cui ha combattuto con coraggio da oltre un anno. Cantante, musicista, insegnante di canto era molto conosciuto per la sua passione, quella musica che ha contrassegnato la sua carriera lavorativa. Lascia la moglie Marinella, i figli Linda ed Elia, la mamma e il fratello Mauro. Il rosario è stato recitato venerdì 10 febbraio alle ore 21 nella chiesa parrocchiale del Ronzone.
Accompagnato da un rilevante curriculum artistico, Paolo Deregibus da tantissimi anni è stato un attivo collaboratore del nostro giornale e da diversi anni curava la seguitissima rubrica “Accadde Oggi” nelle pagine di spettacoli e “Spazio Musica” sul nostro sito. Di seguito un’intervista pubblicata nel settembre 2018 sul nostro giornale in cui Paolo si racconta.
CASALE – Estate densa di collaborazioni musicali, anche con artisti a livello nazionale per il cantante casalese Paolo Deregibus, interprete sopraffino di molti generi musicali completamente diversi tra loro, presentando un’ampia gamma di brani di grandi cantanti.
«Piacevole ritorno, dopo quasi vent’anni, con la cantante Fiordaliso – racconta Deregibus -; con lei c’è un rapporto d’amicizia e reciproca stima, con la quale sono rimasto sempre in contatto per sporadiche collaborazioni. Quest’anno, avendo io più disponibilità, le sue chiamate ai suoi concerti sono state più numerose. Fiordaliso ha partecipato a nove edizioni del Festival di Sanremo e ha venduto oltre 6 milioni di dischi».
Paolo ha fatto della musica la sua passione e il suo lavoro, infatti insegna canto e coordina i corsi musicali presso la scuola Step Out di Casale Monferrato e, da qualche tempo, si occupa della rubrica “Accadde Oggi” sul nostro giornale, con curiosità e aneddoti su personaggi che hanno fatto storia nel campo della musica.
«Primo palco all’età di 4 anni, oratorio del Ronzone. Ho sempre cantato in cover-band della zona -racconta Deregibus-. Abbiamo provato a comporre brani nostri, ma eravamo troppo autocritici per tentare quella strada, avevamo troppi esempi inarrivabili musicalmente».
Com’è iniziata la tua avventura? «Fin da piccolo – racconta Paolo – ho sempre ascoltato musica, in casa sempre la radio accesa, papà che si dilettava a cantare e suonare la chitarra, due zii, paterni, amanti del canto, soprattutto uno, gran voce, ereditata da suo padre, mio nonno. Il primo mangiadischi, i primi 45 giri. Poi già nel periodo delle scuole medie ho iniziato a “cercarmi” la musica. La radio non mi bastava più. Incominciai a comprare riviste musicali (su tutte la mitica Ciao2001) e nei ritagli di tempo tra la scuola e gli allenamenti di calcio, via da Vipiana ad ascoltare le novità. Suonare la chitarra richiedeva troppo studio (son sempre stato un pigrone) di conseguenza mi limito a strimpellarla, il canto mi è venuto più facile. Non mi son mai lanciato perché voleva dire partire e andare, lasciare troppi affetti a casa. Ho aperto anche un negozio di dischi, Muzak, tenuto per 8 anni. Qualche soddisfazione però me la son tolta lo stesso, calcando palchi con artisti anche di valore internazionale. Tanto per fare un nome, Stef Burns chitarrista di, tra gli altri, Sheila E., Michael Bolton, Y&T, Alice Cooper, Huey Lewis & The News, Vasco Rossi».
Nel 1997 Deregibus, nel ruolo di Pilato, ha fatto parte della compagnia Artinscena nel musical “Jesus Christ Superstar”. «Ho fatto anche qualche partecipazione televisiva; la più importante con Fiordaliso da Red Ronnie alla allora TeleMontecarlo ora LA7 -prosegue Deregibus-. Di questa performance ho pubblicato sul mio canale Youtube una canzone. Qualche lavoro in sala d’incisione. Jingle pubblicitari per FIAT, Dietorelle, Pagine Gialle, Yomo, Alpitour, Agip e altri».
Ai giovani di oggi quale consiglio daresti? «Consiglio… di insistere nell’impararare a suonare uno strumento e suonare, suonare, suonare! Ma veramente! Per invertire la tendenza sempre piú predisposta a produrre “musica…” finta…».
Hai un sogno nel cassetto? «Il sogno nel cassetto è fare qualcosa di mio. Negli anni qualcosa ho fatto ma non del tutto soddisfacente. Senza nessuna particolare ambizione, per mio personale piacere».
Parlaci delle tue collaborazioni musicali: «“Gemelli Astrali” tributo a Lucio Dalla, guest Ricky Portera. La band offre due spettacoli, uno con e l’altro senza Portera. Nei concerti con Portera la presentazione è ribaltata. Non è Gemelli Astrali/tributo a Lucio Dalla, ma “Ricky Portera accompagnato dai Gemelli Astrali omaggia Lucio Dalla”. E’ lui che racconta la storia di Lucio, avendolo per trent’anni accompagnato sui palchi di mezzo mondo e suonato sui suoi dischi».
Cos’è “Best of guitar”? «Da due anni sono cantante fisso della band piacentina “Best Of Guitar”, uno spettacolo unico, tutto da vedere e da sentire. Da un’idea del batterista Max Fiorilli Muller è nato un progetto con l’intenzione di riunire i migliori chitarristi italiani. Durante il concerto vengono suonati i migliori successi internazionali, attraversando la storia del Rock. Un concerto arricchito da più chitarre che suonano insieme alla band, con un impatto davvero spettacolare. Gli ospiti che hanno partecipato al progetto sono Enrico Zapparoli (Moda’), Luca Colombo (Nek, Ramazzotti, 883, Orchestra di Sanremo, M. Mengoni e altri), Cesareo (chitarrista di Elio e le storie tese), Max Cottafavi (Ligabue) Stef Burns (Vasco Rossi, Alice Cooper, Huey Lewis & The News)». Sappiamo che suoni anche in band locali: «Con il Gruppo DMT eseguo tributi a Battisti, Pink Floyd, Beatles; poi c’è Doppio Gioco con repertorio tutto dance. Ultimo progetto è HITalian Parade, ovvero un viaggio musicale attraverso 50 anni di canzone italiana, con brani duettati e riarrangiati in chiave acustica».
Non resta che attendere i prossimi appuntamenti musicali in Monferrato del cantante casalese. A presto!