CASALE – Era un grande uomo, un marito e padre amorevole, un valoroso Sottoufficiale di Polizia, un brillante investigatore. Ha destato grande cordoglio la notizia della prematura scomparsa di Angelo Mello, 57 anni, Sostituto Commissario di Ps in congedo per pensionamento dal 2015, sconfitto, ieri pomeriggio, da un male incurabile che aveva dato le prime avvisaglie a marzo di quest’anno. Non bastano poche righe per descrivere la persona che era e quanto ha fatto durante la sua breve vita.
Poliziotto di straordinaria umanità
Sassarese di nascita, classe 1961, indossò per la prima volta la divisa nel 1979 alla scuola agenti di Polizia di Alessandria. Terminato il corso fu assegnato al Commissariato di Casale e, nel tempo, con l’aumentare dei gradi e quindi delle responsabilità diventò via via un punto di riferimento per la comunità, e pilastro del presidio di piazza Statuto. Nel 1980, grazie alle sue doti ed al suo intuito innato, entrò subito nella squadra investigativa, all’epoca diretta dall’Ispettore Rocco Figliuolo, in coppia con il collega e amico inseparabile Terry Morsetti. Sei anni più tardi, dopo aver effettuato il corso, divenne vice sovrintendente e, dopo altri sei, vice ispettore. Nel 1993, in seguito al pensionamento di Figliuolo, Mello divenne responsabile della squadra Investigativa e, successivamente, del nucleo di polizia giudiziaria che comprende i tre reparti, investigativa, scientifica e anticrimine. Nel 1997 fu promosso al grado di ispettore superiore e, nel 2005 raggiunge il grado più alto, quello di Sostituto Commissario e vice dirigente. Innumerevoli le operazioni di polizia che hanno portato la sua firma: dai reati comuni contro il patrimonio alle rapine, dalle maxi-operazioni antidroga agli omicidi. Resterà nella storia della cronaca cittadina l’inseguimento con sparatoria in via Roma in seguito ad una rapina. La sua umanità era universalmente riconosciuta, anche da chi finiva con le manette ai polsi. Indimenticabile fu la “menzione” d’onore della matriarca degli zingari di Torino, una donna ultrasettantenne che dopo essere stata condannata per direttissima, volle ringraziare davanti al Giudice Mello e la polizia casalese per come era stata trattata durante il “soggiorno obbligato”.
Era anche un grande comunicatore. Sapeva cogliere l’essenza della notizia: le sue conferenze stampa resteranno nella storia del giornalismo casalese. Al momento del suo pensionamento anche l’Ufficio stampa nazionale della Polizia di Stato gli dedicò un post sui propri canali social: un caso tutt’altro che comune.
«Oggi il post lo dedico ad una dote che nessuno di noi poliziotti deve mai perdere. L’umanità – citava il post su Facebook – E ho pensato di parlarvene prendendo spunto da un collega, Angelo Mello che dopo 36 anni va in pensione. Dov’è la notizia direte voi? La notizia è che lui, Sostituto commissario, ma soprattutto poliziotto appassionato del suo lavoro, nel commissariato di Casale Monferrato ci lascia un pezzetto di cuore e tanta umanità… …Non è un eroe sia chiaro, sebbene abbia avuto diversi importanti riconoscimenti dalla nostra Amministrazione che testimoniano come abbia svolto il suo lavoro al meglio. Ma come sempre sono poi i cittadini quelli che ti fanno capire se ti sei comportato bene. E quelle strette di mano sono sicuramente il premio che porta gelosamente con sé e che rincuora le figlie per aver dovuto condividere quel papà con un lavoro ingombrante, per il quale era necessario “fare sempre quella cosa in più”». Nella sua lunga carriera collezionò 5 encomi, 12 lodi e 2 diplomi di benemerenza.
Pioniere del calcio amatoriale, grande uomo di sport
Il suo grande hobby era il calcio. Tifosissimo dell’Inter, negli anni ’80 fu pioniere del calcio amatoriale casalese. Con la sua Ideal Mobili ha giocato per oltre trent’anni e nel 2008 divenne presidente del Comitato Amatori del Comprensorio Casalese. Incarico che lasciò molti anni dopo ad un altro poliziotto, Cristiano Coden, che ricopre tutt’ora. La sua ultima partita tra gli amatori fu lo scorso 24 febbraio con la maglia della Canottieri nella trasferta di Valenza.
Nel 2016 divenne presidente della sezione casalese dell’Unione Veterani dello Sport, raccogliendo l’eredità di Michele Pezzana. Con il suo entusiasmo riuscì a dare nuova vita alla rappresentativa di calcio e diede vita ad una nuova squadra di Calcio camminato. Tra le sue ultime attività, anche durante la battaglia contro la malattia, ha partecipato come dirigente alle finali del campionato nazionale di calcio veterani a Grosseto e alle finali regionali di calcio camminato a Novarello. In segno di lutto la squadra ha deciso di rinunciare ai campionati italiani in programma nel fine settimana.
Quell’ultimo desiderio
La malattia lo ha distrutto in pochi mesi. Le prime avvisaglie arrivarono all’incirca nel mese di marzo, ma la brutta notizia, seppur scioccante non lo abbatté. Aveva il coraggio, la forza e l’ottimismo per superare questa brutta sfida. I primi interventi sembravano aver risolto la situazione, ma purtroppo furono soltanto il prologo di un rapido e tragico epilogo. Ma nonostante le brutte notizie riuscì sempre, almeno in pubblico, a mantenere il sorriso ed il suo inguaribile ottimismo.
Si è attaccato con forza alla vita, ha lottato come un leone fino all’ultimo, per riuscire almeno a realizzare il sogno di qualunque padre: accompagnare la propria figlia all’altare. E sabato scorso ci è riuscito. Anche se con difficoltà ha avuto la possibilità di accompagnare la sua Valentina attraverso la navata della chiesa di Santo Stefano e di consegnarla nelle mani del marito Fabio Borlini. Un’ultima gioia prima di arrendersi al male.
Angelo lascia la moglie Sara Mazza, le figlie Ilaria con Paolo Genovese e gli adorati nipoti Carlo e Anna, Valentina con Fabio e il piccolo Federico, la mamma Antonella, la sorella Danisa, i fratelli Deario e Oleandro entrambi sottoufficiali dei Carabinieri. Il Rosario sarà recitato questa sera alle 19.30 in Duomo, dove domani alle 10 si svolgeranno le esequie.