CASALE – Sono stati celebrati questo pomeriggio, nella Chiesa dello Spirito Santo, le esequie di Elena Seprodi, 48 anni, uccisa in un appartamento di Strada Casale-Asti 4, dal marito Kuijtim Hasanaj al termine di un feroce litigio. Il corpo è rimasto dieci giorni nella camera mortuaria dell’Ospedale Santo Spirito a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia per le i rilievi dei consulenti di parte. Il feretro è arrivato in piazzale Aeronautica scortato da 8 centauri, amici di uno dei due fratelli di Elena, ed è stato accolto dal parroco don Carlo Grossetti, e dall’Assessore Ornella Caprioglio in rappresentanza del sindaco Palazzetti. “Siamo tutti costernati ed increduli di fronte quanto è accaduto a Elena – ha detto il parroco durante l’omelia – Una morte che lascia sgomenti, vuoti, privi di valore. In questi momenti così tragici, è difficile contenere il il rancore e la rabbia nei confronti di chi ha tolto in modo tanto efferato la vita – ha proseguito don Grossetti. Di fronte a tanto dolore, la scelta migliore è il silenzio. Il silenzio come una delicata carezza. Un silenzio che prova a gestire un dolore tremendo, che quando diventa incontenibile sfocia in pianto. In quelle lacrime c’è il ricordo di Elena che ora vive nella grazia di Dio. Preghiamo – ha concluso il parroco – per le tante donne che hanno subito e che subiscono violenza”. Elena Seprodi lascia il figlio Sergio con Sara, la mamma Elena, la sorella Ibolya, i fratelli Sanyi e Jani, la cara amica Rita.
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