ROMA – Chiese aperte, ma rispettando le norme sanitarie previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Lo ha comunicato, attraverso una nota, la Conferenza Episcopale Italiana che ha anche confermato la possibilità di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima. Conditio sine qua non però sarà il rispetto delle norme sanitarie previste dal decreto del presidente Conte, ed in particolare quella che prevede che le persone dovranno tenere tra di loro un metro di distanza. «La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus – cita la nota – Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica».