CASO SANDALO: L’EX PRESIDENTE AI DOMICILIARI
CASALE (d.c) – Si è aggravata, mercoledì pomeriggio, la posizione dell’ormai ex presidente del Consiglio Comunale, Davide Sandalo, dimessosi da ogni impegno politico in seguito ad un avviso di garanzia della Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Vercelli. Mercoledì pomeriggio, infatti, il nucleo di polizia giudiziaria delle fiamme gialle hanno notificato, al noto esponente del Pd, il provvedimento di carcerazione domiciliare disposto dal Gip vercellese. Formalizzata, intanto, l’accusa a Davide Sandalo che dovrà rispondere di induzione indebita ed istigazione alla corruzione, commessi in concorso con Ubaldo Omodeo Zorini, 72 anni, di Alessandria, arrestato in flagranza di reato a Fubine (leggi gli altri articoli).
SUL GIORNALE
CASO SANDALO: ARRESTATO IL FACCENDIERE
CASALE (r.sa) – C’è anche un arresto nell’inchiesta nel quale è indagato l’ex presidente del Consiglio comunale di Casale Monferrato, Davide Sandalo, che riguarda un appalto per l’affidamento di un servizio mensa a scuola. Tutto è partito da una denuncia della cooperativa biellese Eurotrend di Cerrione di cui è presidente Francesco Montoro, fra l’altro sponsor dell’Angelico Pallacanestro Biella di A2. La cooperativa si è rivolta alla Finanza dopo aver ricevuto richieste di denaro. E giovedì scorso le Fiamme gialle hanno arrestato l’alessandrino Ubaldo Omodeo Zorini, 72 anni. Da quanto si è appreso, l’uomo avrebbe preteso un «regalo» (alcune migliaia di euro) per non intralciare l’azienda biellese, che ha 2400 dipendenti in tutt’Italia, in un appalto che la cooperativa aveva vinto a Casale. Un responsabile della Eurotrend si è incontrato giovedì al Golf Club di Fubine con l’alessandrino per il passaggio della busta con i soldi. Era però una trappola preparata nei minimi dettagli con gli uomini della Finanza. La banconote contenute nella busta erano state fotocopiate, il rappresentante della Eurotrend microfonato e il passaggio della busta filmato. Omodeo Zorini è stato arrestato. Un’operazione condotta nel massimo riserbo, tanto che in paese, notando l’auto dell’arrestato ferma da oltre un giorno, si sono preoccupati e hanno allertato i Carabinieri per un’eventuale scomparsa. Le perquisizioni Nella stessa serata sono state effettuate le perquisizioni in municipio a Casale Monferrato e poi a casa di Davide Sandalo, 55 anni, che il giorno dopo ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di presidente del Consiglio comunale. «Non sappiamo nulla di questa vicenda – spiega l’avvocato casalese Stefano Bagnera, legale dell’esponente del Partito democratico – stiamo aspettando di capire che cosa ci verrà contestato».
SANDALO SI DIMETTE: RIBOLDI NUOVO PRESIDENTE
CASALE (d.c.) – La notizia dell’iscrizione di Davide Sandalo nel registro degli indagati e delle conseguenti dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale e da consigliere, è stato un vero e proprio uragano nel mondo politico cittadino. Il clima mesto, solitamente riservato a circostanze più «eterne» ne è stata la dimostrazione più lampante. “Vi porto a conoscenza del fatto che nella serata di giovedì sono stato raggiunto da una informazione di garanzia emessa nei miei confronti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli ed avente ad oggetto una ipotesi di reato riguardante il mio incarico politico – ha detto Sandalo nella lettera inviata al Consiglio – Per il rispetto che porto per l’Istituzione che ho l’onore di presiedere ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni anche se, con fermezza e coscienza, rivendico la correttezza del mio comportamento. Attendo, quindi, con pazienza, fiducia e piena disponibilità nei confronti della magistratura, che si compiano tutti gli atti necessari a chiarire la correttezza del mio comportamento”. Nessuna strumentalizzazione dai banchi dell’opposizione, che ha espresso solidarietà “all’amico Sandalo” e l’auspicio che la magistratura chiarisca velocemente la vicenda. Ma Emanuele Capra (Lega Nord) avverte, se ci saranno responsabilità, il confronto politico sarà sicuramente più duro. Sulla stessa linea anche Federico Riboldi (Fratelli d’Italia), che ricoprirà il ruolo di Presidente del Consiglio fino a nuova nomina, e considerato che si tratta del Pd, potrebbe volerci parecchio tempo. Il copione non cambia nella maggioranza con interventi di solidarietà e amicizia nei confronti dell’ex presidente. Più duro e diretto, ai limiti della dichiarazione contro la magistratura, l’intervento di Fabio Lavagno (Pd), che si è detto «sconcertato dalla iniziative giudiziarie in corso, anche in ragione dell’assoluta estraneità del ruolo di Presidente del Consiglio Comunale dalle procedure di gara». In surroga è stato nominato consigliere Roberto Comoglio, primo dei non eletti.