CASALE – È stata una sentenza politica, quella del Giudice Sportivo Nazionale di LegaPro, il notaio Pasquale Marino. Come previsto la Giustizia Sportiva, almeno in primo grado e quindi utilizzando esclusivamente gli atti ufficiali di gara, si è limitata ad applicare i provvedimenti di rito. Anzi, qualcosa in meno. In ordine infatti alla sospensione della gara tra Casale e Pro Patria, a seguito del presunto insulto razzista di Luca Paganini ai danni del giovane nerostellato Fabiano Ribeiro che ha causato l’abbandono della partita da parte della formazione locale, il magistrato sportivo ha inflitto la sconfitta a tavolino al Casale per 3-0, un punto di penalizzazione e 500 euro di ammenda. Il Salomone romano, inoltre, ha preferito non calcare la mano, soprattutto in considerazione della dichiarazione dell’arbitro, che ha riferito di non aver sentito insulti (e a questo punto gli conviene, perché altrimenti avrebbe adottato erronei provvedimenti e quindi un po’ sarebbe colpa sua). Ribeiro, che avrebbe dovuto prendere almeno due giornate visto che è stato espulso per condotta violenta, resterà lontano dai campi per una sola giornata; Paganini (il presunto razzista) il nulla più assoluto, al di là della presa d’atto dell’ammonizione comminata dall’arbitro; l’allenatore Francesco Latartara, che in premessa emerge tra i tesserati allontanati dal campo, nella delibera è stato dimenticato; il dirigente Bonafè, anche lui allontanato dall’Arbitro (e quindi, almeno secondo la giurisprudenza costante, avrebbe dovuto scontare una o due settimane di inibizione) è stato soltanto “ammonito”. Nessuna sanzione a dirigenti e tecnico che, di fatto, hanno autorizzato il ritiro della squadra (precedente assoluto).
Praticamente il nulla assoluto. La storia comunque non è finita qui. Questa sentenza, che di fatto rappresenta un vero e proprio brodino, spingerà la Pro Patria, come promesso dai sui massimi dirigenti, di «aderire alla vie legali per la difesa dei propri interessi», forti della testimonianza dell’Arbitro (che non ha sentito nulla), mentre proseguirà l’altro procedimento, quello aperto dalla famiglia Ribeiro che ha sporto querela ai Carabinieri di Trino giunti per evitare disordini nel dopo gara. Per fare chiarezza, quindi, bisognerà attendere l’esito dell’inchiesta della Procura Federale, inviata dalla LegaPro, che non si limiterà a leggere il rapporto di un arbitro, che forse s’è distratto.
Dario Calemme